Il Parlamento Britannico ammonisce la polizia

Il Comitato congiunto per i diritti umani del Parlamento di Londra ha ufficialmente criticato l'operato delle forze di polizia per il trattamento riservato, in più occasioni, a giornalisti e fotoreporter durante lo svolgimento di manifestazioni e proteste di piazza. Il Comitato ha posto sotto osservazione la polizia per un periodo di alcune settimane per verificare se le accuse sollevate dal sindacato dei giornalisti britannici NUJ avevano un fondamento di verità. La National Union of Journalists aveva infatto protestato per i numerosi casi in cui ai giornalisti, e in particolar modo ai fotogiornalisti, era stato impedito di svolgere il loro legittimo lavoro di ripresa e documentazione di manifestazioni e dimostrazioni di protesta. Numerosi sono stati i casi recenti di sequestro degli apparecchi fotografici e dei supporti di memoria, oltre alla perquisizione e al fermo di vari operatori dell'informazione, accusati di interferire con le azioni della polizia e di riprendere i membri delle forze dell'ordine nel corso del loro lavoro. Accusa priva di senso in quanto non è illegale riprendere le forze dell'ordine durante manifestazioni in spazi pubblici.
Il Comitato ha recentemente incontrato i vertici della polizia e ha ottenuto l'ammissione ufficiale e pubblica della legittimità dell'operato dei giornalisti e la promessa solenne di impartire a tutti gli ufficiali di polizia ordini precisi affinché i rappresentanti dei mezzi di informazione siano posti in grado di operare senza trovarsi di fronte divieti arbitrari o essere in vario modo intimiditi e minacciati.
In un passaggio della risoluzione si afferma, testualmente: "i media sono gli occhi e le orecchie del pubblico, e contribuiscono a fare in modo che la polizia si comporti in maniera responsabile nei confronti dei cittadini, al cui servizio essa opera".

La notizia è tratta dal British Journal of Photography

Vedi anche la risoluzione del Comitato congiunto per i diritti umani

P.S. Sul tema del delicato rapporto tra forze dell'ordine, giornalisti, cittadini e libertà di cronaca e di informazione stiamo lavorando ad una riflessione che intendiamo pubblicare a breve.