Fotografia documentaria creativa

Creative documentary photography”, questo il nome (ancora da confermare) di una nuova categoria inserita dagli organizzatori nella prossima edizione del concorso World Press Photo. Una sezione in cui non ci saranno limiti nelle modalità di realizzazione delle immagini (ovvero di produzione e di post produzione) e nella quale potranno essere presentate sia foto singole che storie.

In altre parole si tratta di un'apertura nei confronti delle fotografie manipolate e posate (messe in scena).
Tali immagini erano proibite fino all'anno scorso, ma nell'ultima edizione del concorso ben il 20% delle immagini finaliste era stato squalificato per eccesso di manipolazione e un premio è stato revocato perché una delle immagini era risultata inscenata.

In questo modo il più prestigioso premio foto giornalistico internazionale dimostra la sua disponibilità alle innovazioni, sia in campo tecnologico che giornalistico: c'è un nuovo modo di raccontare il mondo con le immagini e se ne prende atto.

“Abbiamo un fantastico patrimonio di più di 60 anni che riflette anche lo sviluppo nella realizzazione delle fotografie” ha detto Lars Boering, direttore della Fondazione World Press Photo “ció che stiamo costruendo serve per premiare le innovazioni e affrontare le enormi sfide che tutti noi nel 21 ° secolo”.

In quest'ottica sta anche la nuova denominazione del Multimedia Contest che si chiamerà World Press Digital Storytelling Contest e sarà assegnato dalla stessa giuria del concorso fotografico. Ha detto ancora Lars Boering “... è un fatto che la narrazione multimediale è il cuore del giornalismo visuale e merita un maggior riconoscimento”

Fonti: Peta Pixel, PDN Pulse, Time