Una foto per cinque giornali

  • didascalia: -
  • firma: non firmata
  • fonte: Corriere della Sera, 14 dicembre 2000
Che cosa pensereste se andando in edicola vi ritrovaste davanti a quattro giornali con la stessa foto in prima pagina e uno che la relega (Deo gratias!) in seconda?
Questo è successo oggi, 14 dicembre 2000, a commento della vittoria di George W. Bush nella corsa alla casa Bianca.
  • didascalia: -
  • firma: non firmata
  • fonte: Repubblica, 14 dicembre 2000
  • didascalia: -
  • firma: non firmata
  • fonte: Gazzetta di Parma, 14 dicembre 2000
  • didascalia: -
  • firma: non firmata
  • fonte: Libertà, 14 dicembre 2000
  • didascalia: -
  • firma: non firmata
  • fonte: La Stampa, 14 dicembre 2000
  • didascalia: Republican presidential nominee George W. Bush looks over the crowd shortly before addressing the people of Everett, Washington, 12 August 2000 on the Puget Sound.
  • firma: AFP PHOTO/Paul J. RICHARDS
  • fonte: foto originale
Repubblica, Corriere della sera, Gazzetta di Parma, Libertà (quotidiano di Piacenza), chi a colori, chi in bn, chi stampandola al dritto, chi al rovescio: tutti hanno fatto la stessa "scelta".
Hanno pensato bene di fare uno sforzo di fantasia e di offrirci quest'ennesimo spettacolo
che la dice lunga sulla considerazione che si ha dell'uso della foto sul giornale.
Addirittura la Stampa e Libertà, scelgono lo stesso schema grafico per l'impaginato e usano anche la stessa fotografia di Gore che guarda il vincitore (un tocco di originalità non guasta!)
Cose di questo genere possono capitare, anzi capitano spesso perché ci si affida ad un unico canale attraverso il quale ci si rifornisce di fotografie.
Fossi il direttore di uno di questi giornali mi andrei a sotterrare per la vergogna, ma siamo in Italia e tanto fa: la foto è esornativa, come ebbe a dire Eugenio Scalfari (Il vocabolario Devoto Oli recita: "esornativo agg. Inteso ad abbellire con l'aggiunta di particolari, spesso tanto vistosi quanto superflui")
Non ci non si può neanche giustificare affermando che di foto di Bush non ce ne siano in giro; probabilmente, in questi ultimi tre mesi, il tormentone delle elezioni americane è l'evento più coperto in assoluto dai media.
Per curiosità sono andato a cercare le prime pagine di Washington Post, el Pais, Financial Times Herald Tribune; niente di tutto ciò, ognuno con una foto diversa.
Allora...
Consiglio caldamente agli addetti ai lavori e responsabili di questo bel "campionario di diversità" giornalistica di andarsi a leggere il bel libro di John Morris su cinquant'anni di fotogiornalismo (Ed. Le Vespe, Milano 2000).
Morris ha lavorato come photo editor a Time/Life, Washington Post, New York Times e tanti altri gloriosi giornali; all'epoca - e per molto meno - saltavano le teste e i giornali concorrenti si facevano la guerra per una foto. Ecco perché avevano la bella abitudine e l'orgoglio di accaparrarsi i migliori fotografi sulla piazza e si garantivano così l'esclusiva. E ne andavano fieri. Fieri di aver confezionato un prodotto diverso da quello della concorrenza e il mercato li premiava. Saranno fieri invece i vari Mauro, De Bortoli, Sorgi e soci di cotanta originale scelta?

La fotografia non è stata firmata da nessun giornale

Ringraziamo per la ricerca d'archivio Maria Mann, dell'AFP.