Appello da firmare

Pubblichiamo qui sotto l'appello che alcuni fotografi e studiosi della fotografia hanno lanciato in questi giorni. Vi chiediamo, se lo condividete, di farci avere il vostro nome e cognome e professione e la frase: sottoscrivo l'appello. Scriveteci usando la nostra mail , affinché possiamo aggiungere la vostra firma quando, nei prossimi giorni, lo faremo pervenire ai mezzi di infomazione. Più firme ci saranno, più l'appello acquisterà autorevolezza e più peso potrà avere.

NO AI FOTO-RICATTI: UN APPELLO

Da diversi mesi il mondo dell’ editoria e del giornalismo fotografico è al centro di notizie di cronaca relative a vicende giudiziarie, nelle quali le immagini fotografiche sono utilizzate come pretesto di inaccettabili pratiche ricattatorie.

Per ognuno di noi — fotografi, studiosi, operatori delle immagini — il valore delle riprese è costituito dall’ accuratezza della testimonianza, dalla completezza documentaria, in certi casi dalla creatività degli autori.

Produrre, valutare e utilizzare fotografie in ambito giornalistico e documentario, significa per noi far conoscere meglio il mondo attraverso di esse. Per questo motivo siamo contro ogni manipolazione e ogni censura che non sia motivata da valori etici o dal rispetto della privacy.

Ci appare quindi inammissibile che esistano e si diffondano pratiche mirate all’ occultamento delle immagini; o alla loro pubblicazione, solo in cambio di somme di danaro dai soggetti ritratti, o di altri meno confessabili vantaggi.

Chi lavora per e attraverso le immagini — come noi tutti — non può accettare questo offensivo capovolgimento di ruoli. Tanto meno possiamo accettare che il discredito, le ombre sul nostro lavoro, attraverso ingiuste generalizzazioni, si diffondano e ci travolgano. Crediamo che le fotografie, ed ogni tipo di immagine ottica, non debbano restare chiuse nelle casseforti. Esse nascono in vista della loro diffusione più estesa, per una civile informazione, per un’ opinione pubblica più matura e , in prospettiva, per favorire una maggiore cultura visiva. Non dovrebbero mai essere usate strumentalmente attraverso minacce e ricatti. Tutto ciò infatti si trasformerebbe, alla fine, in un ricatto anche per la nostra professione, i nostri diritti, le nostre idee. E ovviamente anche in un peggioramento della qualità dell’informazione nel nostro Paese.

Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Leonardo Brogioni, Giovanna Calvenzi, Marco Capovilla, Gianluigi Colin, Cesare Colombo, Roberto Koch, Roberto Mutti, Silvia Paoli, Luigi Tomassini, Roberta Valtorta

Alla data del 23 febbraio 2010 hanno inviato la loro adesione tramite il nostro sito anche:

Stefano Iulio Pavesi
Fabiano Avancini
Giusanna Di Stefano
Matteo Bergamini
Federico Della Bella
Neri Fadigati
Monica Nardini
Vinicio Scortegagna
Gianmaria Fontana di Sacculmino
Patrizia Pulga
Paolo Verzone
Tiziana Pagnanelli
Maria Stiffoni Ponchielli
Marco Giugliarelli
Patrizia Sanvitale
Mattia Arioli
Claudio Marcozzi
Moreno Gentili
Paolo Assenti
Laura Pavia
Alessandro Casagli
Luciano Cavallaro
Arianna Rinaldo
Francesca Branca
Angelo Andreoni
Grazia Neri
Andrea Centonze
Calogero Russo
Loredana Moretti
Simone Perolari
Mario Rebeschini
Gabriele Fiolo
Massimiliano Battistelli
Barbara Murgia
Leonello Bertolucci
Annalaura Vannuccini
Angela Ferrari