Addio alla pellicola Kodachrome

Kodak ha annunciato che entro l'anno ritirerà dal commercio la pellicola Kodachrome .
La pellicola era stata originariamente introdotta nel 1935 ed aveva conosciuto i suoi momenti di maggiore successo tra gli anni 60 e 70, quando diventò il "benchmark" delle pellicole a colori, anche grazie al traino rappresentato dall'adozione "ufficiale" della pellicola da parte della rivista National Geographic.
Molti fotografi in tutto il mondo ne hanno apprezzato per anni l'incredibile gamma dinamica, la saturazione e fedeltà dei colori, unitamente ad una imbattibile finezza di grana, soprattutto nella versione 25 ASA/ISO.
In Italia il Kodachrome è stato utilizzato in maniera intensa, tra le altre riviste, dalla "sorella minore" del National Geographic, l'Airone. Le traversie, gli incidenti di percorso e la definitiva chiusura dell'unico laboratorio di sviluppo italiano, situato a Cinisello Balsamo (Milano), fin dalla metà degli anni '80, ne ha reso tuttavia sempre più difficile un utilizzo agevole per i professionisti. Le pellicole, infatti, erano collezionate da vari punti di raccolta lungo la penisola e poi inviati periodicamente, sempre per il tramite della Kodak di Cinisello, al laboratorio Kodak di Parigi oppure a quello di Stoccarda. I tempi di restituzione, spesso, si aggiravano sui sette giorni o anche più: decisamente troppo per coloro che avevano a che fare con l'attualità. I fotografi più esigenti, o motivati da tempi ristretti di consegna del lavoro, andavano personalmente a Losanna.
Per l'occasione, il National Geographic Museum ha aperto nei giorni scorsi una mostra costituita da 100 immagini. dal titolo: "Kodachrome Culture: The American Tourist in Europe".
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