Piccole note

  • didascalia: La preghiera nella moschea di via Jenner a Milano
  • firma: non firmata
  • fonte: la Repubblica, 30 novembre 2001
Sui giornali di questi giorni, a corredo delle indagini in corso sulle cellule di Al Qaida troviamo ripetutamente fotografie di musulmani in preghiera. È vero che ricercati e sospetti usavano come copertura e luogo di ritrovo centri islamici e moschee milanesi. Ma cosa c’entrano le preghiere dei musulmani con le indagini sul terrorismo?
E’ evidente a tutti il parallelo che chi legge quegli articoli è autorizzato a fare:musulmano uguale terrorista . e siccome nella vulgata italiana un musulmano lo riconosci solo quando prega, cosi come una musulmana la si distingue dal velo, ecco qua che se devi parlare di qualcosa che ha a che fare con l’islamismo, il più alto contributo alla creatività che posso dare è nient’altro che questo stereotipo.
  • didascalia: Il presidente del centro islamico. In alto, il luogo dove è stato arrestato Remadna.
  • firma: non firmata
  • fonte: la Repubblica, 29 novembre 2001
Non voglio con questo dire che sia un’operazione voluta; peggio, evidentemente nella testa dei photoeditor o chi per loro, così abituati alla pedissequa riproduzione della realtà (per la quale se c’è uno sciopero dei taxi metti in pagina una fila di auto bianche, se scioperano i benzinai una bella foto di un cartello vicino ad una pompa con su scritto chiuso), questa è una vera prova di ardimento, una vera sfida alla propria fantasia.
Queste cose sembrano peccati veniali, ma non è così. Lasciamo da parte per un attimo il tema della Informazione e l’ignoranza del mestiere di chi è preposto ad una operazione cosi delicata, pensate per un momento al credente di fede musulmana che si ritrova al cospetto di questa stupida equazione: cosa volete che pensi? Come minimo che c’è poco rispetto della fede altrui e che simili equazioni sono offensive, “piccoli contraccolpi” direbbe Chalmers Johnson (ve lo consiglio: “Gli ultimi giorni dell’impero americano”, Garzanti).
Con un piccolo sforzo di fantasia e con la stessa logica quando venne inquisito il cardinal Giordano, i quotidiani avrebbero dovuto esibire foto di fedeli in atto di pregare cristianamente.
  • didascalia: -
  • firma: non firmata
  • fonte: la Repubblica, 1 dicembre 2001
Cogliendo fior da fiore, mesi fa, per commentare un raid in un supermercato compiuto da una banda di albanesi a Milano, il quotidiano La repubblica pubblicava una foto di una coppia di ignari ragazzi che facevano shopping con il loro bel carrello in un qualsiasi supermercato; l’unica accortezza usata dal giornale è stata di renderli irriconoscibili, ma la didascalia recitava: “Gang all’assalto del supermarket”.
Forse l’unica cosa sulla quale evidentemente gli addetti alla fotografia riescono a sbizzarrirsi sono le facce dei politici, c’è da trovare l’espressione giusta e non è un lavoro da poco (quando non sbagliano nome!)
Per sollevarvi l’animo invece mi tocca passare l’atlantico e segnalarvi che il NYT o n line ha una sezione chiamata “photographer’s journal” (per chi non sa l’inglese “il giornale del fotografo”).
  • didascalia: Gang all'assalto dei supermercati
  • firma: non firmata
  • fonte: la Repubblica
Nella suddetta sezione non solo ti vedi le foto fatte o n ASSIGNEMENT (“su commissione”) altra parolina sconosciuta nelle redazioni italiche) ma ti ascolti anche il commento e il racconto che l’AUTORE fa di quel che ha fotografato.