Gallerie fotografiche online a confronto: Corriere della Sera e Washington Post

I siti on line del Washington Post e del Corriere della Sera sono stati scelti come esempi tipici di quotidiani per proporre un confronto e una riflessione sulle rispettive gallerie fotografiche.

Ogni giorno il Washington Post propone una diversa fotografia legata ad una notizia del giorno, regolarmente accompagnata da didascalia e nome del fotografo e dell'agenzia.

Circa a metà pagina si trova una striscia molto ben evidenziata che rimanda alla pagina dedicata esclusivamente a Photos & Videos nella quale si trovano le gallerie fotografiche, i servizi multimediali e i video. Le gallerie fotografiche sono, per la precisione, 46, 6 i video, un servizio audio e 16 sono i servizi multimediali di cui alcuni interattivi. In questa pagina c'è dell'altro che riguarda la fotografia: il link al podcast gratuito Video&Audio, i link dei Partners (il primo è MediaStorm) e anche il Photo Store del Washington Post dove acquistare fotografie dall'archivio del quotidiano.

Gli argomenti delle gallerie spaziano dal racconto del giorno alla politica, dalle notizie locali a quelle mondiali, dallo sport all'arte, dall'ambiente all'educazione e ai viaggi. Ne sceglieremo alcune per vederle più da vicino.

La prima galleria fotografica di oggi, 25 luglio 2008, riguarda AIDS e migrazione sul confine tra USA e Messico. Nikki Khan, fotogiornalista del Washington Post, racconta la storia di Rosalia Vargas, Mauro Ruiz e Rosario Mancillas, 3 messicani emigrati in California e affetti da questa malattia. Utilizza 21 immagini in bianco e nero che raccontano alcuni momenti della loro vita quotidiana. La didascalia di ogni foto fornisce un approfondimento necessario a comprendere meglio le diverse situazioni.

Il fotogiornalismo di buona qualità come questo permette di rendere visibili storie private ma in realtà molto diffuse e fornisce anche uno stimolo al lettore ad esercitare una qualche forma di cittadinanza attiva e di feedback positivo, in quanto raccontando informa e permette a chi legge, ad esempio, di collegarsi a centri, associazioni ed istituti di ricerca legati alla prevenzione e alla cura della malattia. É un'ottima maniera per favorire la comunicazione e l'incontro tra chi è coinvolto in questo problema e chi lavora per alleviarlo.

Un'altra galleria riguarda il tour internazionale di Barack Obama e il suo recente discorso pubblico a Berlino. Su 35 fotografie 9 riguardano Berlino e hanno una didascalia esauriente. Ne riparleremo a proposito del Corriere della Sera.

Altri esempi sono la galleria dell'uragano Dolly che ha colpito il Texas, gli animali del mondo, le più importanti gare sportive della settimana, la storia di Ruth Bamogo del Burkina Faso e delle sue difficoltà a trovare di cosa nutrire se stessa e i figli.

Elencare ogni galleria sarebbe fuori luogo in questa sede. L'impressione generale che si ha, sia ad una prima vista sia dopo essersi soffermati su ciascuna di esse, è che vi sia, da un lato, un profondo rispetto per il lavoro del fotogiornalista, dall’altro, grande cura nella realizzazione di un prodotto giornalistico che ha come principale obiettivo quello di fornire degli strumenti conoscitivi al lettore. Quest'ultimo ha la possibilità di scegliere tra i tanti argomenti proposti e di trovare quello che più lo interessa o quello che lo riguarda più da vicino. Gli è offerta la possibilità di curiosare e approfondire temi estremamente eterogenei, leggeri o impegnati, accomunati però dalla indiscussa professionalità e chiarezza che caratterizza il lavoro dei giornalisti del Post. Qualità difficilmente rintracciabili nelle gallerie del Corriere della Sera.

Inoltre, è possibile scaricare dei Photo Podcast, ben 62, da sentire e vedere sul proprio computer o lettore mp3. I temi proposti spaziano dai militari americani rientrati dall'Iraq e dall'Afghanistan ai punk cinesi che ascoltano il rock ad una coppia di afroamericani che hanno iscritto i figli ad un programma di educazione multiculturale e così via.

Le gallerie multimediali contengono video o reportage fotografici sui quali è stata montata musica o una voce narrante , spesso ci sono brani di interviste fatte sia a chi è stato fotografato sia a chi in qualche modo è coinvolto nella storia. Molto interessante una galleria sull'obesità negli Stati Uniti che si rivela estremamente articolata. Non solo fotografie e testimonianze ma anche speciali programmi di educazione alimentare, video, blog e rimandi a programmi educativi per adolescenti e bambini.

Non tutte le gallerie trattano problematiche sociali, ci sono anche storie più leggere e gustose come la lezione di cucina di Rose Levy Beranbaum che rivela i segreti per fare delle ottime torte o la galleria sull'annuale Convention sul comico a San Diego.

Sul sito del Corriere della Sera, viceversa, non esiste una sezione specifica per le gallerie fotografiche: solo alcuni articoli hanno il simbolo della macchina fotografica o della videocamera e solo lì è possibile vedere delle fotografie o guardare dei video.

Sulla home page del 25 luglio 08, ci sono ben 23 fotografie e non una didascalia esauriente.

La prima galleria legata alle notizie di cronaca si trova nel quinto articolo e riguarda l'incendio dello stabilimento della birra Peroni: 11 fotografie con la stessa identica didascalia che non ci offre alcuna informazione specifica sul luogo o le persone ritratte, si parla solo di un generico Incendio nello stabilimento di Bari della birra Peroni (Arcieri).

Il primo articolo dell'home page parla della situazione di emergenza legata al forte afflusso di immigrati in Italia e una fotografia ne ritrae alcuni vicini ad un militare. Non ci è dato di sapere né quando, né dove, né da chi è stata scattata, né tantomeno chi siano le persone che vediamo. Clicchiamo su questa foto e si apre un lungo articolo che propone una diversa immagine, minuscola, di una barca vista dall'alto carica di persone, ecco la didascalia: Immigrati (foto di repertorio). Una didascalia del genere è vergognosa, non ci dà alcuna informazione su quanto stiamo vedendo, non una data, non un luogo, non un nome del fotografo.

Torniamo alla home page, al suo centro troviamo una sezione ricca di fotografie, si chiama Zapping News, si tratta di gossip allo stato puro e nella versione più becera. Spesso possiamo vedere immagini di donne, giovani e meno giovani, note e meno note, vestite e meno vestite. Alcuni titoli: Letizia, è italiana la nuova fiamma di C. Ronaldo, Britney Spears le canta alla mamma e all'ex: "Trattata da Bancomat", Disastro rosso Ferrari, Montezemolo tuona: «Fuori gli attributi», Uno strip in video per gli homeless. Ogni tanto compare la rubrica Casa Berlusconi, oggi non c'è.

Andiamo ad aprire tutti i simboli con la macchina fotografica che si trovano in home page e vediamo cosa scopriamo: 24 foto di Angelina Jolie incinta al Festival di Cannes, una foto di Umberto Bossi che alza il dito medio pubblicata sul sito della compagnia aerea Ryanair, 8 foto dell'ex Miss Ghana ora compagna del calciatore dell'Inter Muntary, 11 foto della nuova diva cinese Sa Dingding, 8 della moglie del figlio di Gheddafi che è stato arrestato (l'articolo riguarda il suo arresto non la moglie modella), 10 foto delle attrici di "Sex and the city" che presentano il film a Londra ed ecco finalmente le foto della visita di Obama a Berlino.

Questa galleria merita qualche parola in più e il confronto diretto con l'equivalente sul Washington Post. Sul Corriere 23 immagini sul discorso a Berlino davanti alla folla, una sola didascalia sulla prima, questa: Barack Obama durante la sua visita a Berlino (Afp). Sul Washington Post 35 foto non solo su Berlino ma anche riguardo alla visita a Gerusalemme, Ramallah, Amman, Baghdad, Kuwait City, Camp Arifjan in Kuwait e a Kabul, tutte con la didascalia.

Una fotografia è la stessa sui due siti ma su quello americano ci sono 4 righe di descrizione, il nome del fotografo e quello dell'agenzia di distribuzione (July 24, 2008 Obama arrives in the shadow of the Victory Column to deliver his speech after a day of meeting with German officials. Jim Young-Reuters). Sul sito italiano è indicata solo l'agenzia e la didascalia si limita ad un laconico, ma soprattutto inutile “Obama a Berlino”.

Ancora qualche raccolta di immagini, chiamarle gallerie sembra davvero troppo, una galleria presuppone che qualcuno abbia scelto la sequenza delle foto e voglia costruire un racconto ricco di informazioni per il lettore: Franco Brigida, il custode di Palazzo Marino, va in pensione dopo 38 anni (Marmorino/Newpress), 16 fotografie dell'orrore al Vittoriano, l'uomo francese che ha massacrato la figlia di 4 anni, e ancora Rosita Celentano a Formentera sulla spiaggia dei nudisti, 10 fotografie dei tatuaggi dell'attrice cinese Bai Ling e 24 foto del campione di wrestling Hulk Hogan e famiglia.

É molto difficile scrivere un commento su queste gallerie, il fatto è che non c'è proprio nulla da dire, non c'è contenuto, manca curiosità, intelligenza, umorismo, professionalità e soprattutto manca il rispetto prima di tutto per il lettore al quale non viene offerta la possibilità di scegliere, di approfondire qualche argomento che lo riguarda o anche solo di scoprire come fare una buona parmigiana di melanzane. E manca il rispetto anche per il lavoro dei fotogiornalisti che, come testimoni oculari, garantiscono la conoscenza attraverso le immagini della realtà che ci circonda. Niente di tutto ciò: la fotografia serve solo per aumentare i click sul sito e quindi i profitti dell’editore, per mostrare volgarità ma mai per raccontare una storia interessante.

Chiara Ceolin