Agenzie rifiutano foto del comunicato stampa del discorso di Bush.

Dall'articolo di Daryl Lang apparso su su PDN dell 11 Gennaio

“Agenzie rifiutano foto del comunicato stampa del discorso di Bush.

Mercoledì sera la Casa Bianca rompe la tradizione e non permette ai fotogiornalisti di scattare le fotografie del presidente sul podio dopo il suo discorso in prima serata sulla guerra in Iraq.

Come conseguenza, alla stampa e alle agenzie non resta che usare qualche frame di bassa qualità estrapolati dal video girato. L’unica alternativa, una foto ufficiale dell’ufficio stampa della Casa Bianca che la maggior parte dei canali d’informazione ha rifiutato di usare. Presi dalle maglie delle scadenze, alcuni quotidiani hanno usato la foto ufficiale della Casa Bianca senza rivelare che era stata fornita dal governo.

Le due maggiori agenzie di informazione, Associated Press e Reuters, si sono rifiutate di usare l’immagine fornita dall’ufficio stampa. Hanno inviato ai propri abbonati dei comunicati che i fermo immagine tratti dal girato della propria troupe, sarebbero state le uniche immagini del discorso.

“La Reuters si rammarica che a causa delle restrizioni imposte dalla Casa Bianca, l’agenzia non sia in grado di fornire fotografie del discorso alla Casa Bianca del Presidente Bush sull’Iraq.”

Normalmente dopo un discorso televisivo del presidente, un gruppo di fotogiornalisti ritrae il comandante in capo mentre sta dietro al podio. La stampa è stata avvertita mercoledì sul tardi che i fotografi non sarebbero stati ammessi nella stanza dopo il discorso sull’Iraq, afferma J. David Ake, assistente responsabile dell’ufficio foto di AP a Washington. Ake dice inoltre che nessuna motivazione è stata data a tale rifiuto. Ake afferma che AP spesso trasmette fermo immagini dei discorsi presidenziali ai suoi abbonati, e che molti organi li usano perché offre un immagine realistica del discorso. La differenza di mercoledì era che non ci fossero alternative”

A quanto pare la WNPA, l’associazione dei fotografi della Casa Bianca, si è risentita parecchio di quest’azione: “Dennis Brack, da lungo tempo fotografo presso la Casa Bianca e presidente dell’associazione White House News Photographers Assiciation (WHNPA), dichiara che questa limitazione è “inaccettabile” e afferma che sia molto inusuale che un discorso presidenziale sia vietato ai fotografi.

“Sono certo che non sia la prima volta, ma è molto raro, e faccio questo lavoro dai tempi di LBJ (Lyndon B. Johnson)”, afferma Brack. “Il discorso aveva una valenza storica da un punto di vista giornalistico, e loro l’hanno usato come mezzo per le relazioni pubbliche.”

L’articolo concludeva più avanti con questa osservazione: “Certamente controllare un servizio fotografico non significa controllare la notizia. Sul New York Daily News di giovedì che pubblicava doverosamente l’immagine ufficiale del discorso di Bush, riportava in prima pagina la didascalia: “MI DISPIACE…MA STO INVIANDO ALTRI 21,500 DI VOI IN GUERRA.”

Una piccola riflessione: i nostri colleghi americani si indignano quando accadono simili fatti, le agenzie non amano fare le passacarte e i giornali men che meno pubblicare materiale fornito da un ufficio stampa ; qui da noi come sarebbe andata ? Inutile chiederselo. nel frattempo però qui da noi è successo qualcosa ....

GOVERNO: CASERTA; FOTOGRAFI, SIAMO PENALIZZATI NIENTE FOTO
(ANSA) - Caserta 11, gen - I fotografi
professionisti accreditati al vertice del governo
di Caserta hanno deciso di non inviare le
fotografie dell'ingresso dei ministri ed hanno
declinato l'invito al consueto "giro di tavolo"
per protestare per le condizioni di lavoro. "Ci
hanno relegato dietro le transenne in uno spazio
di pochi metri quadrati- hanno spiegato i
fotografi - e questo non ci ha consentito di fare
le foto opportunity dell'ingresso dei ministri
così come era stato programmato. Siamo invece
stati scavalcati da una selva di cineoperatori ai
quali è stato consentito di muoversi liberamente
anche oltre le transenne. Per questo abbiamo
deciso di non trasmettere foto dell'evento e di
non partecipare al giro di tavolo". (ANSA)

Ken Ponzio