Terres des Hommes, La Repubblica, il lavoro minorile, ed i concorsi fotografici

E così Terres de hommes e la Repubblica indicono un concorso che recita: l'associazione Terre des hommes e La Repubblica lanciano il Premio fotografico "Giornata Mondiale per i Diritti dell'infanzia". Partecipare è semplice, basta sfogliare la cartella dei ricordi alla ricerca dei piccoli occhi che vi hanno colpito, delle immagini che non avreste voluto vedere."

Apri la la scatola di latta in cui tieni le tue foto ricordo e Oplà il blasonato giornale in team con una Ong ti trasforma in un professionista. a costo zero (ça va sans dire)

non mi stupisce che il giornale "La Repubblica" si faccia veicolo di una operazione simile ( che siano degli analfabeti e/o dei cialtroni fotograficamente parlando lo si può constatare compulsando le loro gallerie fotografiche che non sono molto diverse da quelle di un giornale di gossip o pruriginose come quelle di Max o Maxim il cui standing culturale sta tra il didietro in mostra e le tette rifatte della prima velina disponibile), quello che francamente mi preoccupa è che una ong seria come Terres de Hommes adoperi la logica del "citizien journalist" su un tema così delicato e facilmente equivocabile, invece di fare affidamento sulla provata esperienza di tanti professionisti che su quel tema di denuncia si sono cimentati

Chi mi certifica che quella foto abbia i criteri di veridicità che la trasformano in una notizia ? che ne sa un turista del come dove quando perché e cosa; non mi risulta che se ne vada in giro con il taccuino a prendere nota di quel che ha scattato; o si soffermi a raccogliere elementi per comprendere quel che gli succede davanti agli occhi.

professionalemente non è tenuto a farlo, umanamente magari non gli farebbe male, ma il turista è turista. Punto.

E poi con quali occhi giudica quello che vede? con quelli di un occidentale o cerca di capire la logica di un villaggio africano?

Un bambino che ha come compito quello di andare a prendere l'acqua al pozzo è un bambino sfruttato o è un aiuto per la famiglia? un turista ha mai letto il rapporto Unicef sul lavoro minorile nel terzo mondo ? non è tenuto a farlo.

E' un improvvisato fotografo vacanziero o il commercialista con la passione della fotografia in grado di soddisfare i punti qualificanti ad esempio elaborati dalla NPPA statunitense ?(National Press Photographers Association ) cioè a dire l'associazione di professionisti più grande del mondo.

a titolo informativo ve ne riportiamo una sintesi dei punti principali e più qualificanti:

I fotogiornalisti hanno la responsabilità di documentare la società, di riportarne visivamente gli eventi significativi e di preservarne la memoria attraverso le immagini.

Il loro scopo primario è la rappresentazione fedele, accurata e completa del soggetto o evento fotografato.

Devono fare attenzione a non essere manipolati da occasioni fotografiche frutto di messe in scena.

Devono fornire una adeguata contestualizzazione dei soggetti fotografati.

Devono evitare gli stereotipi nella rappresentazione sia degli individui, sia dei gruppi, trattando tutti i soggetti con rispetto e dignità, e devono riservare speciale attenzione ai soggetti deboli e alle vittime di eventi tragici.

L’intrusione nell’intimità dei momenti di grande dolore è ammessa soltanto quando il pubblico ha un prevalente e giustificato bisogno di vedere.

Nel fotografare gli eventi, non è ammissibile fornire un contributo attivo al loro verificarsi, né influenzarli e tantomeno alterarli o cercare di alterarli.

L’editing e l’impaginazione devono conservare l’integrità del contenuto e del contesto delle immagini fotografiche.

Non è ammesso manipolare le immagini in alcun modo che possa ingannare chi guarda o che possa dare una rappresentazione falsata dei soggetti.

Mi sembra ancor più fastidiosa questa scelta perché difficilmente Terres de Hommes (e come lei tante altre ong) si potrà giustificare adducendo i i costi dell'operazione, sapendo di persona quanto consolidato sia il rapporto di scambio merce tra il fotogiornalismo e le ong . ( cioè a dire: l'ong mette la logistica, il reporter cede gratuitamente i diritti di utilizzo per operazioni di sensibilizzazione dell' ong in oggetto) ma questa operazione in team con il giornale del gruppo L'Espresso porta in dote una visibilità non indifferente. quanto a questi ultimi, il motivo è presto detto: il citizien journalist non lo paghi, e la voglia di protagonismo dei milioni di wannabe pronti a dare prova della loro esistenza attraverso la pubblicazione di una loro immagine (la loro sicuramente firmata al contrario di quanto solitamente fanno con le nostre) di certo riempirà le gallerie che a loro volta si tradurranno in migliaia di ingressi che a loro volta faranno salire i costi delle inserzioni pubblicitarie. tutto qui." a La Repubblica on line le immagini le buttiamo dentro con la pala" così mi è stato detto da chi ci lavora. ed il motivo è quello di cui sopra. e, provate a vedere: se non ne hanno abbastanza le ritagliano e di una ne fanno tre anche quattro. e non si fa troppa differenza tra drammi, gossip, calendari porno e culi di attricette.

L'operazione è dunque a costo zero per La Repubblica, che che fa dell'etica un suo punto di forza ma poi perde di vista un'altra etica, quella del lavoro, del rispetto delle altrui compentenze, dell'affidabilità professionale, mentre Terres des Hommes è colpevole di una superficialità (o quanto meno di un suo alto rischio ) che certo non si addice ad una Ong internazionale che su temi così sensibili dovrebbe essere portatrice di attenzione.