Nel numero di agosto di «News Photographer», il magazine della NPPA (National Press Photographers Association), è stato pubblicato il saggio «Photographing Power» di Rino Pucci, fotoredattore del «Corriere della Sera» e socio Gsgiv.
Lo studio analizza in profondità, dal punto di vista storico, stilistico e massmediologico, il lavoro di Pete Souza, il fotografo ufficiale della Casa Bianca che da gennaio sta coprendo l'attività pubblica e il «dietro le quinte» del presidente degli Usa Barack Obama in un esperimento mediatico interessante e a tratti inquietante: nessun uomo pubblico aveva mai ricevuto, in passato, una copertura fotografica ufficiale così pervasiva.
Quello di Souza è, pertanto, un «official coverage» destinato a passare alla storia per l'approccio utilizzato (intimo nelle intenzioni e tuttavia molto giornalistico negli esiti), per la larghissima diffusione delle immagini (il flusso quotidiano è sia sul sito ufficiale della Casa Bianca che su Flickr, scaricabile e commentabile da chiunque), per il suo essere parte di una precisa strategia di comunicazione dell'Amministrazione statunitense.
Per questo saggio, Pucci ha confrontato le proprie opinioni con quelle di numerosi specialisti internazionali come Søren Pagter, fotografo e capo del Dipartimento di Fotogiornalismo alla «Danish School of Media and Journalism» di Århus, Denmark; John G. Morris, leggendario photoeditor, già al «The New York Times» e a Magnum; Kenneth Irby, coordinatore del gruppo di «Visual Journalism» al Poynter Institute for Media Studies; Shannon Perich, curatore associato allo «Smithsonian‚s National Museum of American History» di Washington; Earl Bridger, ricercatore di Photojournalism al Queensland College of the Arts (Australia); MaryAnne Golon, photoeditor indipendente, presidente di giuria al World Press Photo of the Year 2008; Jay Rosen, professore di giornalismo alla New York University; Arturo Mari, già fotografo ufficiale del Vaticano e dell'intero pontificato di Giovanni Paolo II.
Analizzando in dettaglio le immagini prodotte da Souza in questi primi mesi di presidenza Obama, «Photographing Power» ne dimostra la natura di «punto di non ritorno» nel rapporto tra il potere e la sua rappresentazione iconografica e ne evidenzia, al tempo stesso, i rischi di propaganda correlati all'obamiana «retorica della simpatia».
Il saggio può essere scaricato qui .