Fotografo accusato di disumanità a New York

Una lite finita in tragedia nella stazione di Times Square a New York: il 4 dicembre scorso molta gente assiste all'incidente, nel quale perde la vita il 58enne Ki-Suck Han, spinto sui binari e travolto da un treno in arrivo.

 

Tra questi un reporter, Umar Abassi, che riprende la scena e la rivende immediatamente al New York Post, quotidiano scandalistico di proprietà di Rupert Murdoch. A poche ore dall'accaduto scoppia la polemica: a partire dalle riviste American Thinker e Christian Science Monitor ci si chiede se è opportuna la pubblicazione delle immagini e, soprattutto, se in tali frangenti sia corretto anteporre il dovere di cronaca agli sforzi per impedire le conseguenze più drammatiche.

 

Poteva il fotografo aiutare la vittima a riconquistare il marciapiede? E' sincera la sua dichiarazione nella quale sostiene di aver voluto segnalare il pericolo al macchinista con i lampi della fotocamera?

 

Ad essere accusati sono la direzione del Post (ma indirettamente anche tutti gli altri mezzi d'informazione che hanno rilanciato immediatamente la notizia, con immancabili gallery e video che enfatizzano gli scatti precedenti la tragedia), gli altri passeggeri presenti sulla banchina, sia per l'immobilismo nel momento dell'impatto che per il voyeuristico gesto di estrarre i telefonini per riprendere la macabra scena successiva, e lo stesso Umar Abassi.

 

fonti:

articolo di Massimo Gaggi sul Corriere del 6 dicembre 2012

sito del New York Post