La fidanzata (?) sexy

  • fonte: http://www.vanityfair.it/news/mondo/13/06/11/datagate-edward-snowden-fidanzata-lindsay-mills-scandalo-nsa-america-intercettazioni
  • nota: © lsjourney.com

«Perché i media hanno pubblicato immagini audaci della fidanzata di Edward Snowden?» è la domanda posta da iMediaEthics, sito americano volto a promuovere un'informazione di qualità, dal punto di vista etico e fattuale. In un articolo, infatti, si fa presente che lo scorso giugno diversi siti hanno diffuso fotografie e filmati di tale Lindsay Mills, prima ancora che fosse confermata la sua relazione con l'ex informatico dell'intelligence statunitense ricercato per lo scandalo Datagate. Se la giovane non avesse avuto effettivamente un legame con Snowden, è il ragionamento proposto, tali siti avrebbero pubblicato numerose immagini di una donna a caso, semplicemente perché seminuda, mettendo così a rischio la loro credibilità.

 

iMediaEthics punta il dito sulla ripubblicazione e sull'analisi di fotografie e video estratti dal blog e dall'account Facebook della ragazza (che ha 28 anni ed è una ballerina) senza una dichiarazione o una descrizione dei passaggi utilizzati per verificarne la corretta identità. Cosa ha giustificato – ci si domanda nell'articolo – una esposizione così invasiva e gratuita, ancor prima che fosse accertato il legame con Snowden (accertamento che iMediaEthics fa risalire al 12 giugno)?

 

Video e immagini sono stati rilanciati anche da siti d'informazione italiani. «Datagate: spunta da You Tube il sexy video della fidanzata di Snowden» è, per esempio, il titolo che accompagna un filmato rilanciato l'11 giugno nel sito del Corriere della Sera, in cui la ragazza (definita nelle righe di presentazione del video come colei che «sarebbe la fidanzata» dell'uomo) si esibisce in una sensuale pole dance. «Le lacrime della ballerina di lap dance: "Snowden mi ha abbandonata"» è il titolo, invece, di una photo gallery proposta dall'AGI (in un articolo del 12 giugno), contenente 18 immagini della Mills riprese quasi tutte (lo si evince dalla "firma" sovrimpressa, non da altro) dal sito thesuperficial.com (che indica di averle tratte dal profilo Facebook e dal blog della ragazza). La Repubblica, per una photo gallery pubblicata nel suo sito l'11 giugno, sceglie: «Datagate, la fidanzata di Snowden: "Da sola, senza il mio supereroe"». Anche qui sono proposti vari ritratti della ragazza (senza indicazione della fonte). Nello stesso giorno, nel sito di Vanity Fair viene pubblicato un articolo sulla «fidanzata abbandonata», ricco anch'esso di immagini sensuali della giovane, che la redazione precisa essere tratte dal suo blog.

 

Emma Gray, del The Huffington Post, in un articolo pone l'attenzione su «sei cose ridicole che sono state dette» sulla Mills, come per esempio l'espressione, tratta dal sito del Daily Mail, «È un'estroversa che ama andare in giro nuda ogni volta che può». Alla fin fine, fa presente la giornalista, si sta parlando di una giovane il cui ragazzo è partito «lasciando dietro di sé uno scandalo nazionale, una donna che viene ossessivamente perseguitata dai media per qualcosa in cui probabilmente non ha avuto alcun coinvolgimento».

  • didascalia: L’immagine di Edward Snowden su uno schermo all’interno della metropolitana di Hong Kong, 16 giugno 2013.
  • firma: Kin Cheung (AP Photo)
  • fonte: http://www.ilpost.it/2013/07/03/foto-edward-snowden/hong-kong-nsa-surveillance-plots/

A prescindere dall'opinione che ciascuno può avere sulla vicenda, si può dire che di sicuro i ritratti di Lindsay Mills, oltre a catturare l'attenzione e ad allietare la vista di molti lettori, hanno permesso alle redazioni di superare momentaneamente il "gap" visivo riguardante l'"affaire Snowden". Fino, almeno, alla conferenza stampa del 12 luglio all'aeroporto di Mosca, in cui si è lasciato ritrarre, Snowden è stato, infatti, citando il Post, «l'uomo da una foto sola», colui su cui sono stati scritti centinaia di articoli «quasi tutti illustrati con la stessa foto: un fermoimmagine del video in cui ha annunciato di essere la fonte delle informazioni riservate». Questa "carenza visiva", coma ha fatto presente il quotidiano online, «ha messo alla prova i giornalisti, costretti a usare sempre la stessa foto o inventarsi qualcosa, e fotografi, che hanno iniziato a fotografare la foto di Snowden nei contesti più disparati: negli aeroporti, sui giornali, sugli smartphone, per strada, sui tablet».

  • didascalia: collage di varie foto su Snowden tratte dalla Rete.