le foto di chi comanda

  • didascalia: May 11, 2012 After some early morning basketball in Los Angeles, the President talks with the players who included actors Don Cheadle, Tobey Maguire, and George Clooney, along with two of Clooney's long-time friends. Stacy Keibler is also at right."
  • firma: Pete Souza
  • fonte: Official White House Photo

Voglio subito fugare ogni critica mettendomi al riparo da ogni considerazione agiografica  facendo alcune ammissioni necessarie al riguardo: sono un grande estimatore del Presidente Obama e amo l' America. Questo non significa che non risieda in me spirito critico sufficiente per vedere le distorsioni e le brutture del Paese: Ma non è questo il tema.

 

  • didascalia: July 5, 2012 Anyone want to try a piece of my strawberry pie,' the President asked those at adjacent tables during a stop for lunch at Kozy Corners restaurant in Oak Harbor, Ohio. A young boy said yes and came over for a big bite of pie."
  • firma: Pete Souza
  • fonte: Official White House photo

Vi parlerò di una galleria di foto sul sito della Casa Bianca che mostra una selezione delle migliori immagini dell' anno passato. Mettiamo le cose in chiaro: quelle immagini sono fatte per vendere un prodotto, e il prodotto, fuor di metafora è il presidente Obama. A questo servono i fotografi ufficiali. Altro tema non da poco è che anche il potere, nella sua veste ufficiale, va raccontato per immagini!

 

  • didascalia: Jan. 29, 2013. President Barack Obama signs an accompanying letter to Congressional leaders after signing H.R. 152, which provides fiscal year 2013 supplemental appropriations to respond to and recover from the severe damage caused by Hurricane Sandy, in the Diplomatic Reception Room of the White House,
  • firma: Pete Souza
  • fonte: Official White House Photo

Nonostante questo “vulnus” sono rimasto impressionato dalla freschezza delle fotografie, dalla pulizia, dalla capacità narrativa in ogni singolo fotogramma scelto. Quello che mi attrae di questa galleria e di molte altri presenti sul sito della Casa Bianca o su Flickr è che gli sguardi di chi vi è ritratto non sono mai posati: l'indubbia bravura del fotografo di essere trasparente e quasi assente dalla scena rende le foto fresche e vere. Sono certo che non sia facile raccontare la vita dell' uomo più potente ed esposto del mondo con tanta naturalezza ma penso che Pete Souza (il fotografo ufficiale del presidente Obama) dopo 4 anni ci abbia fatto l'abitudine e come lui tutti i reporter accreditati alla Casa Bianca per i quali è stata creata un'apposita associazione: la WHNPA.

  • didascalia: Il Presidente Giorgio Napolitano nel corso della visita al primo piano del VI Raggio della Casa Circondariale di San Vittore
  • fonte: Laboratorio fotografico Quirinale

Immagino sia un lavoro esaltante e quel che mi rimane dalla visione di queste e molte altre fotografie è che c'è sempre un impegno nel rendere ogni nuova foto una sfida: contro il manierismo, l'abitudine, la banale celebrazione del potere. Souza o chi per lui cava anche il sangue dalle rape quando c'è ben poco su cui fare agio o quando la situazione è sempre la stessa. Anche una rappresentazione di uno degli innumerevoli incontri del presidente diventa fresca e credibile.

 

  • didascalia: Città del Vaticano - 04/02/2013 Il Presidente Giorgio Napolitano con S.S. Benedetto XVI
  • fonte: Laboratorio fotografico Quirinale

Adesso però guardatevi il sito del Quirinale o quello di palazzo Chigi

Già l'uso dei nomi sa di vecchio ed artritico: in questo si parla di “fototeca” e laboratorio fotografico, qualcosa che sa di museale e che tradisce la sensazione che al dipartimento in oggetto non si sono forse accorti che le cose sono cambiate (oppure forse usano ancora la pellicola e quindi...) Però mi vedo già l'autore delle immagini aggirarsi dentro una giacca stropicciata e brandire un potente METZ d'annata con tanto di staffa e un improbabile borsa che pencola dalla spalla. Potremmo fermarci qui perché con un tale background non ci si può attendere sorprese: le foto infatti sono penose rappresentazioni ufficiali.Bisogna fare la foto” altrimenti nessuno crederà che quell'evento sia accaduto: la fotografia ridotta all'esistente, al formato tessera, al certificato di esistenza in vita. E il fotografo, suo malgrado è trattato come un elettricista.

  • didascalia: Il Presidente Giorgio Napolitano nel corso della visita al primo piano del VI Raggio della Casa Circondariale di San Vittore
  • fonte: Laboratorio fotografico Quirinale

Poi dicono che le istituzioni sono lontane dalla vita del cittadino e l'ingresso di questo nei palazzi è interdetto, concerti del Quirinale a parte. E' sempre stato cosi: intellettuali, forze di sicurezza, politici, hanno sempre visto la fotografia dalla parte sbagliata sottovalutandone la potenza. Gli intellettuali perché la fotografia usa un altro alfabeto che loro non maneggiano e quindi li mette in disparte, Le forze di sicurezza invece hanno sempre messo dei beceri ex spioni a coprire il ruolo delle relazioni esterne, almeno fino ad un po' di tempo fa. Provate a pensare quanta elasticità potessero avere nei confronti della fotografia.

 

 

  • didascalia: December 12, 2012 "When I was in high school, I had a friend who had Bose 901 speakers–at the time the best speakers on the planet–and when his parents were gone, he would invite me and other friends over to blast Led Zeppelin songs so loud that the windows in the almost rattled. So when the President was chatting with the surviving members of Led Zeppelin–John Paul Jones, Robert Plant and Jimmy Page–during intermission at the Kennedy Center Honors, those long ago memories came flooding back."
  • firma: Pete Souza
  • fonte: Official White House Photo

Certo che se non si pensa minimamente a raccontare la vita e cosa succede al Quirinale, se si pensa che i palazzi del potere e chi li abita debbano essere sempre e comunque al riparo dagli occhi di tutti ( anche di quelli accreditati) è evidente che il ruolo della fotografia sia relegato soltanto alle passerelle. Mi viene in mente una foto del presidente Napolitano che incontra il compianto Lucio Dalla. Solita roba: la stretta di mano. Ora andatevi a guardare Barak e Michelle Obama con Bruce Springsteen oppure  in questa galleria quelle con B.B. King o con i Led Zeppelin. Non voglio certo sminuire la bravura di L.D. Il problema è che le cose bisogna pensarle, e pensarle fotograficamente se quell 'evento vuoi farlo fruttare. Mi ha sempre stupito questa mancanza cerebrale del potere di raccontarsi e quindi di affidarsi a gente capace e di mestiere.

  • didascalia: First lady Michelle Obama hugs singer Bruce Springsteen before she speaks during the final rally on Monday, Nov. 5, in Des Moines' East Village.
  • firma: Huiling Wu/ Ap.
  • fonte: Iowa State Daily

Lo avevano capito Hitler e Mussolini. Lo sa benissimo Berlusconi che su questo ( e ben altro) ha costruito il suo successo: è l'unico ad avere un fotografo di corte.

Quel che resta è affidato ai fotografi di cronaca e di politica che occupano l'area.

Tornando al tema: Obama circondato da Don Cheadle e George Clooney, in palestra dopo una partita di basket. Il cartello “home” perfettamente inquadrato eppure sembra buttato lì per caso, in alto a destra risalta come un pugno in un occhio e racconta molto più della congrega stessa. Siamo a casa, questo è quel che la foto ci dice. Eppure quel “home” è contrapposto a “guest” che indica la panchina della squadra ospitante. Sarà un caso che quella fotografia sia stata scattata lì ?

Forse no, probabilmente no. Ma questo è quel che ci rimanda, “siamo a casa”, sono a casa: gli attori, il presidente, gli amici di Clooney. E come fai a non comprare un prodotto simile !!

  • didascalia: January 25, 2012 First Lady Michelle Obama participating in a potato sack race with Jimmy Fallon in the East Room of the White House during a “Late Night with Jimmy Fallon” taping for the second anniversary of the "Let’s Move!" initiative."
  • firma: Chuck Kennedy
  • fonte: Official White House photo

Questo i politici, i presidenti italiani non lo hanno mai capito, anche le persone migliori non comprendono l'importanza di comunicare che, alla fine, responsabilità del paese a parte, si è uguali agli altri. Le infinite Gag di Silvio Berlusconi, la bandana, la canottiera di Bossi, in tutto il loro orrore, questo vogliono significare: apparentemente annullano le distanze ed è per questo che poi magari gli italiani riescono a perdonare/dimenticare più in fretta le malefatte di questi personaggi; sei uno di noi, se sei come noi, ti assolviamo per autoassolverci.

Certo non voglio arrivare a tanto, ma almeno vedere la nostra First Lady che fa la gara dei sacchi al Quirinale come Michelle O. mi piacerebbe assai !