Foto del tubo

  • didascalia: nessuna didascalia
  • firma: la foto non è firmata
  • fonte: La Repubblica 25 febbraio 2006 - pag. 18
Ritorniamo in questo Osservatorio al tema delle “foto pressappoco”, un tormentone a cui siamo affezionati, ma che in realtà continua a farci disperare. Una "foto pressappoco" è quell’immagine che viene impaginata quando in redazione si cerca, senza troppa convinzione e con scarso entusiasmo, una fotografia tappabuchi che “parli più o meno” del tema al quale si deve accompagnare.

In questo caso, (su Repubblica del 25 febbraio 2006, a pagina 18) nell’articolo “Una fusione per bloccare l’Enel”, si parlava dell’imminente fusione di due aziende energetiche francesi: Suez e Gaz de France, fusione pensata per fronteggiare il tentativo di acquisizione da parte dell’italiana Enel. Nell’articolo, oltre che di assetti proprietari, scalate, quote societarie e mercati, si faceva anche un rapido accenno a progetti di costruzione di centrali elettriche nel sud della Francia. Avendo dello spazio lasciato libero dal testo, da riempire con una fotografia (e qui sta il primo, fondamentale problema dell’impostazione di molti giornali italiani: il concetto di “buco da riempire”) si è pensato ad una fotografia “in qualche modo” connessa con i principali temi trattati nella notizia.

La fotografia scelta in effetti è “in qualche modo” connessa: si tratta di una centrale elettrica. Per la precisione, della centrale geotermoelettrica di Larderello in Toscana, la prima, la più grande e quella di maggiore potenza di questo tipo in Italia. La centrale, che sfrutta i soffioni di vapore particolarmente diffusi sul territorio della provincia di Pisa che sta a sud di Volterra, a ridosso delle colline metallifere, ha quattro grosse torri di refrigerazione, architetture industriali molto riconoscibili che comunemente vengono - a torto - identificate con le centrali nucleari, e una vasta rete di tubi di grosso diametro, dall’aspetto metallico, che altro non sono che vapordotti, cioè condutture isolate termicamente che convogliano il vapore dalle sorgenti dove viene captato fino alla centrale, ove, opportunamente miscelato, fa girare le elettroturbine. In Italia questo è l’unico impianto con questa tipologia, con questa configurazione spaziale dominata appunto da immense e riconoscibilissime torri di raffreddamento, e rappresenta un’eccezione nel panorama nazionale della produzione di energia. In Francia di centrali di questo genere non ne esistono, per ora.

E allora questa fotografia di Larderello, cosa ci sta a fare in questo contesto? Proviamo ad indovinare: chi ha scelto la foto deve aver collegato il nome di una delle società coinvolte, Gaz de France, e deve aver pensato di dover cercare una fotografia in cui si vedano dei gasdotti. E ha ritenuto di averla trovata. Inoltre, e questo non guasta, nella foto spiccano le torri di raffreddamento, e noi sappiamo come in Francia ci sia un gran numero di centrali nucleari (circa 80), che nell’immaginario comune vengono associate appunto a questo genere di eleganti torri svasate e fumanti. Il gioco è fatto. Gli ingredienti ci sono: la “foto pressappoco” è in pagina.

Il caso ha voluto che il sottoscritto conosca bene l’argomento: io stesso qualche tempo fa, infatti, ho prodotto un servizio su questo tema. Tant’è che la prima molla che mi ha spinto ad interessarmi a questa foto è stata proprio la straordinaria somiglianza con una foto del mio archivio.
  • didascalia: Centrale di Larderello (PI). Vapordotti e torri di raffreddamento
  • firma: foto Marco Capovilla
  • fonte: Archivio Marco Capovilla

Per straordinaria somiglianza si intende che la fotografia in questione è stata fatta dallo stesso identico luogo, in un orario identico o molto simile, con un’ottica identica, o molto simile. L’unico particolare che rende distinguibili le due immagini è la disposizione dei fumi, le emissioni di vapore che essendo assai difficili da addomesticare, seguono i loro imprevedibili sentieri nel paesaggio e nel cielo.

Cosa c’entri questa immagine con la fusione societaria di cui parla l’articolo, non è chiaro.
Ma una rapida ricerca in rete, per esempio sul sito dell’Enel, aiuta a fugare ogni ulteriore dubbio. La foto in questione si può visionare e poi anche scaricare gratuitamente (in alta risoluzione, 1900x1900 pixel) dall’Archivio on-line dell’ente nazionale per l’energia elettrica.

La foto è, nella sua forma originale, un formato quadrato, una pellicola 6x6, ci informa la nota tecnica, e l’immagine è anche correttamente didascalizzata, con un corretto dove-quando-cosa:
“Larderello - 04/08/2004 - Panoramica dei vapordotti. Sullo sfondo le torri di refrigerazione.”

  • didascalia: Larderello - 04/08/2004 - Panoramica dei vapordotti. Sullo sfondo le torri di refrigerazione
  • firma: foto non firmata
  • fonte: Archivio ENEL
Dunque il criterio di scelta, ora possiamo dirlo con certezza, è stato quello della disponibilità gratuita di immagini per riempire il buco. Rimane oscuro il motivo per il quale, tra le molte immagini (28 immagini di centrali di vario tipo, tralicci, operai e tecnici al lavoro) che gentilmente l’Enel mette a disposizione dei giornali italiani, la scelta sia caduta proprio su questa. Si potrebbe dire il caso, a meno di non ipotizzare un elevato livello di cultura del grafico di turno il quale, sapendo che la località di Larderello deve il suo nome al marchese De Larderel, nobile francese stabilitosi in Toscana fin dalla metà del 1700, abbia voluto collegare con un ammirevole doppio salto mortale informativo le società e le nazioni di cui parla l’articolo.

Vogliamo aggiungere che gli archivi on-line a pagamento (uno per tutti, Corbis) non aiutano a trovare e a scegliere immagini meno generiche.
Abbiamo fatto una rapida ricerca on-line, digitando le espressioni inglesi “gas pipe” tubazioni del gas, e “gas pipelines”, gasdotti. Ebbene, il sito di Corbis ci ha restituito centinaia di immagini, alcune delle quali vi mostriamo qui alla rinfusa (non le abbiamo pagate, ma facciamo ricorso a una legge che negli Stati Uniti è nota come “Fair Use”, che consente di “citare” un’opera protetta dal diritto d’autore se questo viene fatto a scopo unicamente didattico, di ricerca e comunque non a scopo di lucro: proprio la nostra situazione).
  • didascalia: collage di immagini
  • firma: foto firmate
  • fonte: www-corbis.it
  • nota: si tratta di un collage ottenuto scegliendo tra le centinaia di immagini che il sito restituisce digitando la parola chiave "gas pipelines"
La cosa interessante che abbiamo scoperto è che di queste foto, solo una minima parte si riferisce effettivamente a “gasdotti”, molte essendo invece delle immagini di oleodotti, così definiti anche nel titolo della fotografia, o anche semplici, generiche condutture. Il meccanismo furbetto e redditizio della moltiplicazione delle keywords fa sì che appaiano nella ricerca anche fotografie “fuori tema”.
La conclusione è quella che, alla ricerca e alla pubblicazione della “foto pressappoco” danno un contributo rilevante anche le agenzie, e non solo quelle italiane. Il mercato della figurina di riempimento è in crescita, i profitti sono in costante ascesa (Getty images, ha annunciato nelle scorse settimane che anche per il 2005 ha ottenuto un aumento del fatturato del 17,9%, totalizzando 733,7 milioni di dollari; per quanto riguarda Corbis, che ancora per il 2005 non può vantare degli utili, si registra comunque un aumento del fatturato, rispetto all'anno precedente, del 34%, per un valore di 228 milioni di dollari) e anche le “Visual Content Agencies” danno il loro interessato contributo all’inarrestabile sagra dell’approssimazione visiva.

Marco Capovilla