Quando i pixel sostituiscono le manette

  • didascalia: L'arresto del calciatore
  • firma: fotografia non firmata
  • fonte: La Repubblica, 12 ottobre 2006, pagg 16-17
  • titolo articolo: L'arresto
Ritorniamo su un argomento che ha a che fare con il buon senso e l’onestà intellettuale, prima ancora che con il rispetto della deontologia professionale. Com’è arcinoto, una precisa norma (l’ Art. 8 del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica ) vieta la pubblicazione di fotografie che ritraggano “persone con ferri o manette ai polsi”. La violazione di tale norma è all’origine di varie sanzioni, anche recenti, che l’Ordine dei Giornalisti ha comminato a numerosi direttori di giornali (Paolo Mieli, del Corriere della Sera, Maurizio Belpietro, del Giornale e Pierluigi Fadda, del Giorno)

vedi nostra notizia

vedi sentenza dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia

Con una “trovata” che sta a metà tra il grottesco, il perverso e il furbesco, ma che è grave per le sue conseguenze nei confronti della persona ritratta e per il mancato rispetto della sua dignità, ora anche La Repubblica, alle pagine 16 e 17 della sua edizione nazionale del 12 ottobre 2006, pubblica con grande evidenza, a cavallo di due pagine, una immagine in cui, accompagnato da due poliziotti in borghese, appare il calciatore francese arrestato con l’accusa di aver violentato una ragazza. La “trovata” consiste, per l’appunto, nel nascondere non tanto il volto dell’arrestato, al fine di renderlo non riconoscibile, quanto le manette, abilmente camuffate con una pixellatura che non le fa vedere.
  • firma: fotografia non firmata
  • fonte: La Repubblica, 12 ottobre 2006, pagg 16-17 (particolare)
Ad un'analoga “furbata” aveva fatto ricorso, qualche anno fa, il settimanale Famiglia Cristiana, utilizzando le più tradizionali, a quell’epoca, “pecette” bianche.

vedi il nostro Osservatorio
Ignari dell’illecito commesso, o forse fieri della brillante soluzione escogitata, i giornalisti di Repubblica hanno riutilizzato la medesima fotografia, con analogo trattamento digitale, anche il giorno successivo, 13 ottobre, a pagina 36.
L’ordine dei Giornalisti del Lazio, sotto la cui giurisdizione cade il direttore della testata, Ezio Mauro, sarà altrettanto pronto ed inflessibile nel sanzionare questo abuso?
E, a volerla dire tutta, il solerte collega (sconosciuto in quanto, come sempre, la foto non è firmata) che ha scattato e fornito al giornale o all’agenzia la fotografia nella sua versione integrale, è al corrente delle norme che regolano il suo lavoro? E, nel caso non fosse un iscritto all’Ordine dei Giornalisti, è al corrente che tali norme si applicano anche ai soggetti non iscritti?