Quotidiano straordinario o ordinario banale?

  • didascalia: Roma "Mario e Anna, nonni del fotografo, immortalati nella loro abitazione davanti a un piatto di spaghetti: Lui ha 99 anni, lei 87"
  • firma: Giulio Sarchiola
  • fonte: Corriere magazine 31 gennaio 2008
Il settimanale Magazine del Corriere della Sera è uscito il 31 gennaio con un'edizione speciale. La cover story rimanda ad un'iniziativa originale: raccontare l'Italia nello stesso giorno attraverso lo sguardo di 47 fotografi. Un solo scatto ciascuno. Chiara Mariani, autrice dell' articolo sull'iniziativa nonchè Photo editor del Magazine, fa una dichiarazione importante: “una foto- scrive — non è la didascalia di un testo, come spesso da noi si ritiene, ma è in sé notizia, studio, sforzo intellettuale, ricerca estetica” (i corsivi sono miei).
Queste 4 definizioni sono delle ottime tracce per osservare le fotografie presentate che ci parlano di vita quotidiana. Raccontare il quotidiano non è raccontare l'ovvio, il banale che ci capita sotto gli occhi. Dovrebbe essere una ricerca dello straordinario nel quotidiano, dello speciale, fatto spesso di piccole cose, di persone o eventi invisibili ma importanti. La ricerca dello straordinario è un lavoro, è un impegno che ha come ingrediente principale la curiosità, lo sforzo intellettuale, appunto. Come spettatore delle foto mi aspetto di scoprire qualcosa di nuovo e interessante, “la fotografia ha a che fare con la conoscenza” . Se così non fosse basterebbe chiedere a un passante per strada di scattare a caso una foto con il suo cellulare, invece ci servono i fotografi professionisti.
Torniamo alla notizia, all'informazione che ci vuole passare la fotografia. Non sempre l'immagine è sufficiente, diventa allora necessaria la didascalia, fonte di informazioni fondamentale per capire meglio, per colmare dei vuoti non rappresentati o non rappresentabili. Cito parola per parola, poiché mi viene difficile commentare: “Mario e Anna, nonni del fotografo, immortalati nella loro abitazione davanti a un piatto di spaghetti. Lui ha 99 anni, lei 87”. Foto di Giulio Sarchiola. Non è chiaro se l'aspetto saliente sia la notizia, lo studio, lo sforzo intellettuale o la ricerca estetica. O nessuno di questi.
  • didascalia: Berbenno, Sondrio "Silenzio e nebbia in Valtellina: la pubblicità dei saldi sul palo ricorda che anche qui si svende"
  • firma: Theo Volpatti
  • fonte: Corriere magazine 31 gennaio 2008
Altra didascalia stupefacente “Silenzio e nebbia in Valtellina: la pubblicità dei saldi sul palo ricorda che anche qui si svende” foto di Theo Volpatti. Il cartello saldi è quasi invisibile, tra l'altro Riassumendo: in Italia gli anziani, anzi i nonni dei fotografi, mangiano gli spaghetti (al sugo) e, anche nelle nebbie della Valtellina ci sono le svendite.
L'Italia, un paese davvero interessante, mancano ancora la pizza e la mafia.
  • didascalia: Roma "Prima colazione. Il fotografo ferma l'obiettivo sulla moglie Giulia e sulla loro figlia Arianna, ancora addormentata”
  • firma: Lorenzo Pesce
  • fonte: Corriere magazine 31 gennaio 2008
Ma non è finita qui, altra didascalia straordinaria “Prima colazione. Il fotografo ferma l'obiettivo sulla moglie Giulia e sulla loro figlia Arianna, ancora addormentata” foto di Lorenzo Pesce.
A me spettatore sapere che la moglie di Lorenzo Pesce fa colazione con la figlia in braccio non sembra poi così intrigante, bello o profondo al punto da trovarmelo sul giornale che ho comprato. È abbastanza comune che una madre tenga in braccio la figlia piccola addormentata. E soprattutto non mi dice nulla dell'Italia, sono sicura che lo stesso succede in molti altri posti del mondo
  • didascalia: Rocca di Papa, Roma “Nudo di donna con salamandra. Roberta Mancino in posa per l'amico fotografo”
  • firma: Giovanni Cozzi.
  • fonte: Corriere magazine 31 gennaio 2008
Infine, non poteva mancare la belloccia nuda con il fotografo che ci strizza l'occhio: lui è suo amico. Più della fotografia in sé mi lascia esterrefatta la scelta della redazione di pubblicarla, soprattutto dopo quella bella premessa di cui sopra.
“Nudo di donna con salamandra. Roberta Mancino in posa per l'amico fotografo” foto di Giovanni Cozzi.
  • didascalia: Torino “Quattro studenti di filosofia sulle scale della facoltà, a Palazzo Nuovo”
  • firma: Luigi Gariglio
  • fonte: Corriere magazine 31 gennaio 2008
Sento una presenza davvero troppo ingombrante e soffocante, è la vita personale e privata di questi fotografi. Il loro egocentrismo rispecchia bene il valore della notizia in Italia, il gossip, i fatti personali. I nonni, la moglie, l'amica “gnocca”. L'album di famiglia. Avranno confuso l'Italia con casa loro. Nei sottotitoli la giornalista parlava in effetti di straordinario “Album di famiglia” del nostro paese ma non dei nostri fotografi. É forse più grave non sentire alcuna scelta forte alle loro spalle, scelta che spetta alla redazione, al photoeditor se esiste.
E poi Torino, la mia città d'adozione, è rappresentata da “Quattro studenti di filosofia sulle scale della facoltà, a Palazzo Nuovo” foto di Luigi Gariglio. Mi sembra che qui ci sia ben altro da raccontare dall'immigrazione agli incidenti sul lavoro, al cibo di qualità. Va bene la filosofia allora vediamo Vattimo in cattedra, che so.
  • didascalia: Roma "Il campanile della chiesa di Santa Maria dell'Anima si rispecchia in una pozzanghera tra i sampietrini romani."
  • firma: Rino Barillari
  • fonte: Corriere magazine 31 gennaio 2008
Ancora due perle, due foto pressochè identiche scattate una a Roma l'altra a Firenze: una pozzanghera in cui si rispecchia rispettivamente il campanile di una chiesa e la statua di Dante. Forse è la ricerca estetica che conta qui, ma di certo non l'originalità.
  • didascalia: Firenze "dopo un temporale, la statua di Dante Alighieri si riflette nel selciato di piazza Santa Croce."
  • firma: Patricio Estay
  • fonte: Corriere magazine 31 gennaio 2008
l'altra a Firenze: una pozzanghera in cui si rispecchia rispettivamente il campanile di una chiesa e la statua di Dante. Forse è la ricerca estetica che conta qui, ma di certo non l'originalità.
  • didascalia: Milano “Scuola Quintino di Vona-Tito Speri. L'ex magistrato Gherardo Colombo tiene una lezione sul tema “Legalità e Costituzione”
  • firma: Armando Rotoletti
  • fonte: Corriere magazine 31 gennaio 2008
Le eccezioni, per fortuna, non mancano. Le fotografie in cui si respira notizia, curiosità e intelligenza ci sono eccome. La più ricca, forse, è proprio quella scelta come copertina, corredata da una didascalia chiara ed esauriente “Scuola Quintino di Vona-Tito Speri. L'ex magistrato Gherardo Colombo tiene una lezione sul tema “Legalità e Costituzione” in una classe di seconda media” foto di Armando Rotoletti. Grazie. Una foto che riesce ad essere ponte tra passato, presente e futuro della storia italiana, ci racconta di un uomo che ancora crede nella legalità e va ad insegnarla ai giovani. Un uomo che non è più tutti giorni sulle prime pagine, come 15 anni fa, ma continua il suo impegno, ad esempio.
  • didascalia: Carpi, Modena. "Gianni 35 anni, divide un appartamento di 40 metri quadri con la madre Mirella, sessantenne, a sinistra."
  • firma: Francesco Cocco
  • fonte: Corriere magazine 31 gennaio 2008
C'è poi la foto di Francesco Cocco a raccontarci un'Italia di figli ultratrentenni “costretti” a vivere in famiglia, è molto attuale, vero, triste. Si intuisce la presenza della televisione, forse addirittura di 2 televisioni. Intravvediamo anche Padre Pio...
  • didascalia: Roma "Terapia del dolore nel reparto del santo spirito.Luldeta suona il volino davanti a due pazienti, sulla sx il primario Claudio Cianti"
  • firma: Fabio Lovino
  • fonte: Corriere magazine 31 gennaio 2008
E ancora Fabio Lovino ci racconta della terapia del dolore a Roma in un reparto oncologico.
  • didascalia: Veiano, Viterbo Infortunato sul lavoro nel 2003, Francesco Ragnoni, 29 anni, ha perso un occhio e ha un'invalidità permanente del 51%. Si è dovuto sottoporre a 10 interventi chirurgici.
  • firma: Riccardo Venturi
  • fonte: Corriere magazine 31 gennaio 2008

Ecco poi l'infortunio sul lavoro, non poteva mancare di questi tempi. Ci ha pensato Riccardo Venturi.

  • didascalia: Senigallia (Ancona) Fattoria della famiglia Pinzi. Un momento della lavorazione del maiale, che deve essere appeso e tagliato in due parti.
  • firma: Lorenzo Cicconi Massi
  • fonte: Corriere magazine 31 gennaio 2008

E ora un'Italia dove si ammazza il maiale in maniera tradizionale ce la offre Lorenzo Cicconi Massi con una scena di vita in una fattoria dove si vede poco ma si intuisce molto.
Queste ultime fotografie mi raccontano in maniera semplice, umile e sincera un paese ricco di contraddizioni ma anche di speranze e delusioni.
Mi piacerebbe vedere più spesso queste iniziative sui settimanali, serve però più coraggio da parte delle redazioni non solo nella scelta dei fotografi, che dovrebbero essere fotogiornalisti, ma anche delle fotografie.

Chiara Ceolin


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Una postilla di carattere “storico”.
(di Marco Capovilla)

Viene spontaneo collegare questa iniziativa ad un precedente famoso, la serie di volumi "A day in the life of..." che tradotti in italiano da Rizzoli, diventavano "Un giorno nella vita di...". Si trattava di ricognizioni fotografiche piuttosto discutibili, oltre che totalmente arbitrarie, di una giornata-tipo di una nazione, affidate a decine (talvolta a centinaia) di fotogiornalisti, quasi tutti noti e pluripremiati. Ne sono usciti almeno dieci, di volumi, negli anni ottanta-novanta.

Ne ho sfogliati io stesso più d'uno, prima di rendermi conto di quale operazione commerciale senza senso, senza idee e senza anima fossero. Si trasformavano, quasi senza eccezioni, in una raccolta di luoghi comuni, banalità visive e stereotipi messi in bella copia. E in più griffati. Un'americanata, si potrebbe dire, con un giudizio sintetico e sbrigativo.
Il critico americano A. D. Coleman, nel volume “Depth of field” (a pagina 49), definisce in maniera ancor meno tenera l’iniziativa:
“Intellectually, the idea is so wrong-headed and morally bankrupt as to be laughable in its naiveté. Practically speaking, what results are vast catalogues of stock shots.”

Nel volume che ho sotto mano, Un giorno nella vita degli Stati Uniti, i fotografi ingaggiati sono stati circa duecento, e gli sponsor quasi duecentocinquanta, tra principali e minori. Mica male come task force di finanziatori di un’operazione sedicente “giornalistica”. Dati i cospicui movimenti di capitali coinvolti, qualche dubbio sulle vere finalità del progetto, in questo caso, sorge spontaneo.

Date le premesse, per certi versi simili, i risultati del Magazine del Corriere non potevano essere molto diversi. E dunque, viste sotto questa luce, le eccezioni di cui parla Chiara non sono in realtà delle eccezioni, quanto piuttosto ennesime conferme della inesorabile regola.