Finto reportage su Paris Match

  • fonte: Paris Match n° 3136, 26 giugno 2009, pagine 40-41
  • titolo articolo: Photoreportage Etudiant - Grand Prix 2009

Il premio fotogiornalistico riservato agli studenti della rivista francese Paris Match è stato vittima, quest'anno, di un colpo di scena imprevisto e, per molti versi, imbarazzante. L'edizione 2009 era infatti stata vinta da un presunto reportage sulle dure condizioni di vita di alcuni studenti universitari realizzato da due ragazzi della Scuola superiore delle arti decorative di Strasburgo. Ma nel giorno della premiazione, avvenuta a fine giugno, i due autori – Guillaume Chauvin e Remi Hubert – hanno rivelato che le loro immagini erano il frutto di una “messa in scena artistica”. Per illustrare le reali difficoltà nel mantenersi agli studi di alcuni coetanei dell'Università di Strasburgo avevano infatti fotografato dei personaggi fittizi.

  • firma: Guillaume Chauvin e Remi Hubert
  • fonte: Paris Match n° 3136, 26 giugno 2009, pagine 40-41
  • titolo articolo: Photoreportage Etudiant - Grand Prix 2009

I due giovani si erano concentrati, nel loro lavoro, sui più diffusi luoghi comuni relativi alle precarietà studentesca: la ragazza che si prostituisce, l'universitario che dorme in macchina, il ragazzo di colore che lavora di notte, lo studente che fruga alla ricerca di cibo tra gli scarti del mercato.

  • didascalia: Je ne peux pas aller au Restaurant Universitaire tous les jours, et je n’aime pas aller aux Restos du Coeur. Alors je fais les fins de marchés et j’en donne à des potes chez qui je peux aller cuisiner. » Armin, 23 ans, Master de sociologie.
  • firma: Guillaume Chauvin e Remi Hubert
  • fonte: Paris Match n° 3136, 26 giugno 2009, pagine 40-41

Avevano cercato, però, di essere quanto più possibile realisti e a tal fine avevano raccolto numerosi dati e testimonianze presso diverse associazioni studentesche, consigliati da alcuni professori che avevano appoggiato il loro progetto (vedi l'articolo di Le Figaro )

  • didascalia: Il ne faut pas se fier aux apparences : ce n’est pas forcément ceux que l’on croit qui souffrent de la précarité. Quand j’ai vu par hasard une de mes élèves faire le trottoir, j’ai eu un choc . » Pierre, membre du corps enseignant.
  • firma: Guillaume Chauvin e Remi Hubert
  • fonte: Paris Match n° 3136, 26 giugno 2009, pagine 40-41

L'idea di proporre un finto reportage era venuta loro in mente l'anno precedente dando un'occhiata ai lavori candidati al Gran Prix 2008. «La loro visione del mondo era limitata» ha confidato Guillaume Chauvin a Le Figaro . «Sembravano più foto di vacanze che immagini di fotogiornalismo. Per llustrare la miseria presente all'estero venivano mostrati bambini dai grandi occhioni umidi. Abbiamo voluto partecipare al concorso per mettere in mostra i codici troppo spesso usati nel fotogiornalismo e per provare che qualcosa di reale può essere espresso anche per mezzo di una messa in scena».

  • didascalia: Comme je suis gardien de nuit après les cours, j’ai fait une croix sur la boxe, mais je continue à m’entraîner dès que je le peux et n’importe où. Heureusement je viens de décrocher un stage aux états-Unis, à condition que j’ai mon Master de sociologie. » Armin, 23 ans, Master de sociologie.
  • firma: Guillaume Chauvin e Remi Hubert
  • fonte: Paris Match n° 3136, 26 giugno 2009, pagine 40-41

«Abbiamo spinto i cliché al limite» ha spiegato a sua volta Remi Hubert. «Pensavamo che la cosa fosse così palesemente banale da non poter vincere... Volevamo aprire una discussione sul modo di operare di quei media che ritraggono le sofferenze umane con compiacimento e voyeurismo» (fonte: The Indipendent )

  • didascalia: Je suis en conflit avec ma famille depuis que j’ai seize ans. Même si je n’ai ni bourse ni aide parentale, j’ai toujours su me débrouiller seul. » Armin, 23 ans, Master de sociologie.
  • firma: Guillaume Chauvin e Remi Hubert
  • fonte: Paris Match n° 3136, 26 giugno 2009, pagine 40-41

Entrambi gli autori hanno precisato di non aver voluto mancare di rispetto a Paris Match. «Siamo studenti d'arte. Se fossimo stati studenti di giornalismo non ci saremmo mai permessi una simile iniziativa» ha spiegato a Le Figaro Guillaume Chauvin. «Volevamo risvegliare le coscienze, sensibilizzare la gente su questo tema».

  • didascalia: Après les cours, je suis portier dans une boîte en Allemagne. C’est pas déclaré, mais ça me fait 50 euros la nuit. Du coup, je dois faire deux heures de transport aller-retour chaque jour pour m’y rendre. » Eddy, 26 ans, Master en sciences du sport
  • firma: Guillaume Chauvin e Remi Hubert
  • fonte: Paris Match n° 3136, 26 giugno 2009, pagine 40-41

La giuria del concorso, dopo la rivelazione dei vincitori, aveva consegnato loro ugualmente il premio e l'assegno di cinquemila euro previsti per il primo classificato. Ma il settimanale francese l'indomani aveva poi fatto marcia indietro spiegando sul suo sito che “la messa in scena fotografica [...] non rispetta il regolamento del Grand Prix Paris Match du Photoreportage Etudiant e la filosofia che la rivista difende da sessant'anni”

  • didascalia: Pour pouvoir étudier le jour, je me sers de mon cul la nuit... De temps en temps je reviens à l’appart’ entre midi et deux pour dormir. C’est dingue d’en être arrivée là. Heureusement j’arrive encore à le cacher. » Emma, 23 ans, Master de Philosophie
  • firma: Guillaume Chauvin e Remi Hubert
  • fonte: Paris Match n° 3136, 26 giugno 2009, pagine 40-41

I candidati della prossima edizione del concorso potranno così ambire a un doppio premio in denaro, per un totale di diecimila euro. A Guillaume e Remi resta la soddisfazione di aver messo in luce le questioni che stavano loro a cuore e di aver visto pubblicati i loro scatti su Paris Match: la verità, infatti, è stata rivelata quando le rotative avevano già fatto il loro dovere.

A tutti noi rimane il compito di riflettere su cosa sia diventato e cosa davvero significhi, nell'epoca della post-fotografia, il genere “reportage fotografico”.

Monica Nardini