Obama: solo in un mare di guai

Il settimanale britannico The Economist ha pubblicato il 19 giugno 2010 una fotografia di copertina che ritrare un solitario presidente Obama mentre, sguardo rivolto verso il basso, osserva gli effetti inquinanti della fuoriuscita del greggio dalla piattaforma petrolifera BP, nel golfo del Messico, sulle coste americane. Singolare situazione, devono aver commentato i più attenti conoscitori delle dinamiche presidenziali: possibile che un Presidente si aggiri da solo tra le sabbie costiere della Louisiana?
Risposta: impossibile. E infatti Obama, nella fotografia originale del 28 maggio fatta da Larry Downing (Reuters), è assieme ad un ufficiale della Guardia Costiera e ad una rappresentante politica locale. Il primo è stato tagliato fuori con una inquadratura stretta che lo esclude. La seconda, invece, è stata “photoshoppata” e rimpiazzata con un braccio di mare ricostruito al computer.

  • firma: Larry Downing (Reuters)

Ad accorgersene, non sono stati i soliti blogger, assetati di scoop relativi agli eccessi di fotoritocco, ma il più sobrio e compassato quotidiano The New York Times, attraverso la sua rubrica online “mediadecoder”.

Il NYT ha trovato la foto fuorviante e ha ritenuto opportuno segnalarlo ai lettori e ai cittadini. Non dimenticando tuttavia di ascoltare il vicedirettore dell’Economist e riferire le motivazioni di questa scelta. “Abbiamo rimosso Charlotte Randolph dalla foto pubblicata non tanto per motivi politici, quanto per rendere più semplice la lettura della foto: la presenza di una persona sconosciuta nell’immagine, accanto al presidente Obama, avrebbe reso incomprensibile la foto.”
L’agenzia Reuters, interpellata a proposito della discutibile scelta editoriale dell’Economist, in una nota ufficiale ha fatto sapere di avere “una posizione netta contro ogni modifica, rimozione, aggiunta o alterazione delle proprie foto senza che ne sia stata fatta un’esplicita richiesta preventiva a Reuters”.
Si è molto discusso, su numerosi siti soprattutto internazionali, tra i quali Mother Jones, Stinkyjournalism, Knightcenter, The Guardian, PDN, se il rappresentare un Presidente solo (nella foto, ma anche in senso metaforico) davanti alle devastanti conseguenze della catastrofe ecologica nel golfo del Messico sia una grave distorsione dei fatti (Obama, nell’immagine originale, era chino e proteso verso l’interlocutrice cancellata, perché è suo preciso compito istituzionale ascoltare le motivazioni delle autorità locali) o un semplice e legittimo maquillage per rendere più incisivo e diretto il senso dell’immagine.

  • firma: Larry Downing (Reuters)
  • fonte: http://www.economist.com/node/16377269?story_id=16377269&source=features_box_main

Ciascuno interpreti questa vicenda come meglio crede. La copertina di un periodico, lo abbiamo più volte ribadito su questo sito, gode di uno statuto speciale per quanto concerne i limiti di legittimità nell’uso delle fotografie. A volte l’effetto “semplicità e immediatezza di lettura” può prevalere sulla sempre presente esigenza di informare correttamente i lettori. A volte questo limite viene spinto oltre, e le discussioni diventano accese.

Ci preme però sottolineare l’attenzione da parte dei media americani (e britannici, e anche francesi, come riportato in passato) nei confronti dell’uso delle fotografie fatto dai giornali. E ancor più verificare, da un lato, la legittimità di chiedere ad una testata ragione di una scelta discutibile e, dall’altro lato, quello della testata “sotto accusa”, la simmetrica urgenza di fornire doverosamente una risposta. Si noti: una risposta autorevole (non risponde un grafico qualsiasi, dalla redazione dell’Economist, ma il vicedirettore), immediata (nel giro di 12 ore c’è la replica), argomentata (si spiegano in dettaglio le valutazioni fatte, i pro e i contro analizzati, le decisioni prese), anche se non necessariamente convincente.
Conoscete, cari lettori, la nostra interpretazione di questo comportamento giornalistico: l’abbiamo da tempo definita, sinteticamente, “cultura dell’immagine”. Aggiungendo quanto essa manchi nel nostro paese.

  • fonte: http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo485718.shtml

Volete una riprova? Eccola, scelta tra le tante. Il sito Tgcom di Mediaset, nel riportare questa stessa notizia, pubblica a corredo non la foto dell’Economist o quella originale di Larry Downing, ma un’altra, completamente diversa foto di Obama con la stessa signora Randolph rimossa dall’Economist. Una foto di cui non viene riportato l’autore, il soggetto ritratto, il luogo, la data, il senso generale di ciò che stiamo vedendo. Ribadiamo: questione di cultura dell’immagine, che non significa semplice rispetto del galateo, ma piena consapevolezza del valore e anche del potere delle immagini.

Un’osservazione finale, sperando che non suoni come una pubblicità occulta: probabilmente sapete già che una delle caratteristiche avanzate dell’ultima versione di Photoshop CS5 si chiama “Content-Aware Fill”. Si potrebbe ironicamente osservare che il dipartimento fotografico dell’Economist, non appena gli si è presentata l’occasione subito dopo l’aggiornamento del software, ha voluto testare questo nuovo comodissimo e potente strumento. Ottimi i risultati, tecnicamente parlando!

Marco Capovilla