Ai fotografi si (ri)aprono le porte del Tribunale di Milano

Sul sito dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia è apparso nei giorni scorsi un articolo.
Lo riportiamo qui sotto nella sua interezza. Il contenuto sembra essere chiaro, ma poiché a noi chiaro non sembra affatto, ci riserviamo di commentarlo nei prossimi giorni, dopo aver sentito la Presidente dell'Ordine lombardo, Letizia Gonzales.
Intanto, se lo desiderate, inviateci i vostri commenti.

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Riaperte le porte del Tribunale a tele-operatori e fotografi: accolta la richiesta del presidente dell’Odg lombardo
Ven, 04/02/2011

La Commissione Manutenzione del Palazzo di Giustizia di Milano, presieduta dal dott. Giuseppe Tarantola, presidente f.f. della Corte, dopo l'audizione del presidente dell'OdG della Lombardia, Letizia Gonzales, ha deciso di consentire nuovamente l'accesso ai fotoperatori.

Il procuratore generale Manlio Minale non aveva rinnovato i permessi di accesso, motivando la decisione con esigenze di tutela della privacy dei cittadini, che venivano ripresi e fotografati nei corridoi del Palazzo. Il presidente dell'OdG lombardo ha chiesto alla Commissione, riunitasi lo scorso 2 febbraio, di individuare una soluzione condivisa che potesse garantire il dovere di informare dei giornalisti, senza violare il diritto alla privacy dei cittadini. In tal senso la Presidente ha proposto che fotografi e operatori siano sempre accompagnati da un giornalista iscritto all'Ordine.

Il Procuratore Generale ha apprezzato la sensibilità del Presidente dell'Ordine per il tema del diritto alla privacy, ha sottolineato come non sia ammissibile che nei corridoi del Palazzo le persone vengano inseguite per essere riprese e fotografate. Ha affermato che tali situazioni possono essere controllate solo in presenza di un'autorizzazione a riprendere l'udienza da parte del Presidente del Collegio.

La Commisione ha quindi deliberato quanto segue:

" - I fotografi e i cineoperatori possono accedere al palazzo di Giustizia per raggiungere l'aula di udienza soltanto se accompagnano un giornalista iscritto all'Ordine e devono attenersi strettamente alle indicazioni del giornalista stesso, al fine di evitare che le persone vengano inseguite, ritratte o riprese senza il loro consenso.

- la responsabilità del servizio è in capo al giornalista;

- devono essere rispettati la dignità e il decoro delle persone, nonché le regole di deontologia professionale;

- la Commissione si riserva di esaminare la questione all'esito di verifica dell'effettivo rispetto delle regole sopra esposte."

La Presidente dell'Odg della Lombardia ha espresso la sua soddisfazione per la decisione presa, augurandosi che il lavoro di tutti gli operatori dell'informazione a Palazzo di Giustizia avvenga con il massimo senso di responsabilità e attenzione per i diritti dei cittadini.