Rsf scrive al Presidente Ciampi

Dopo l'approvazione da parte del Parlamento italiano della legge Gasparri sul riassetto del sistema radiotelevisivo Robert Menard, segretario generale di Reporter sans frontière(Rsf), ha scritto al Presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi per pregarlo di non promulgare la nuova legge e di rimandarla quindi alle Camere per modificarla.
"Questa riforma, che serve con tutta evidenza agli interessi del gruppo Mediaset di proprietà di Silvio Berlusconi, rappresenta un pericolo per l'autonomia della televisione pubblica e una minaccia per il pluralismo dell'informazione (...) La legge Gasparri elimina di fatto l'interdizione fatta a una sola persona, di detenere più di due reti televisive nazionali. Silvio Berlusconi, presidente de Consiglio, può quindi conservare la proprietà delle sue reti nazionali Italia 1, Canale 5 e Rete 4.
La Corte costituzionale aveva richiesto il passaggio di Rete 4 sul satellite dal 1 gennaio 2004, per rispettare le leggi sulla concorrenza. Il testo di legge approvato elimina l'interdizione di detenere interessi plurimediali. Dal 31 dicembre 2008, chi possiede più di una rete televisiva potrà acquisire partecipazioni in quotidiani o costituire nuove imprese editoriali e viceversa. Ma in realtà, la situazione finanziaria in cui versa di fatto la stampa, difficilmente permetterà questa reciprocità. (...) Inoltre, la legge Gasparri riforma i limiti antitrust. Se il testo afferma che nessun operatore può conseguire ricavi superiori al 20% de Sic (Sistema integrato delle comunicazioni) individuato come nuovo parametro di riferimento per fissare i tetti antitrust, il calcolo delle entrate pubblicitarie è ampliato a dismisura. Contiene infatti oltre alle entrate determinate dagli spot televisivi, (editoria, cinema e stampa compresi), anche i ricavi da canone, da pubblicità nazionale e locale, da telesponsorizzazioni, da televendite e telepromozioni, da offerte televisive a pagamento, da vendite di servizi, di beni e abbonamenti. La televisione pubblica Rai e la privata Mediaset si dividono - attualmente - il 93% degli investimenti pubblicitari televisivi, di cui il 63% per il solo gruppo Mediaset.
La riforma prevede infine la privatizzazione progressiva della Rai (...) che inizierà entro il 31 gennaio 2004, ma gli azionisti non potranno detenere più dell'1 % delle quote di capitale, lasciando quindi di fatto il controllo della televisione pubblica nelle mani del Ministero dell'economia."
Comunicato stampa di Rsf