Nuovi contratti capestro a Condé Nast USA

Condé Nast, casa editrice statunitense di riviste patinate (da GQ a Vanity Fair, da Traveler a Wired e via dicendo) nota per pagare i fotografi freelance più in termini di (presunto) prestigio che in denaro, ha ulteriormente ristretto i margini di negoziazione dei diritti di copyright dei fotografi collaboratori. Le nuove parole d'ordine, veicolate anche tramite i photo editor delle quasi venti riviste del gruppo, sono "limitazione" della possibilità di rivendere le proprie fotografie e "cessione illimitata", nel tempo e nella quantità, dei diritti di ripubblicazione delle fotografie, senza ulteriori compensi. Chi non firma il contratto viene minacciato di non ricevere nuovi incarichi di lavoro.
Le nuove condizioni sono tuttavia soggette a "personalizzazioni", che dipendono dalla forza contrattuale dei singoli fotografi e la cui negoziazione è lasciata ai photo editor, secondo quanto dichiarato da un redattore fotografico che ha chiesto di rimanere anonimo. E' noto, a tale proposito, che alcuni fotografi hanno ottenuto la cancellazione della clausola che prevedeva la richiesta scritta di riutilizzare le proprie foto in ambito commerciale o pubblicitario (con l'esclusione però delle foto di copertina).
Diverse teste sono, di conseguenza, già saltate: alcuni fotografi che si sono rifiutati di firmare, si sono visti negare nuovi incarichi.

Le nostre fonti:

PDN http://www.pdnonline.com/photodistrictnews/headlines/article_display.jsp?vnu_content_id=1000730873
ASMP
http://www.asmp.org/news/spec2004/condenast.php