Grin: Incontro con il sindacato e con l'ordine dei giornalisti

Nessun quotidiano italiano ha un photoeditor, questa affermazione non è stata contestata da nessuno dei partecipanti all’incontro, avvenuto presso il Circolo della Stampa lunedi 10 dicembre, in cui si sono confrontati membri del Grin (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale), organizzatore della serata, Ordine dei Giornalisti e sindacato giornalisti per verificare la situazione professionale e contrattuale di una categoria poco conosciuta a volte perfino all’interno del mondo giornalistico. Le rivendicazioni professionali dei photoeditor, che chiedono un riconoscimento ufficiale da parte dell’Ordine, sono stata accolte favorevolmente da Letizia Gonzales presidente dell’OdG della Lombardia, presente alla serata. Superate le questioni con l’ordine rimane lo scoglio di un riconoscimento contrattuale, demandato in questo caso al rapporto con gli editori e quindi oggetto di trattativa sindacale, che renda obbligatoria la presenza di un photoeditor giornalista professionista in una testata giornalistica che utilizza immagini, così come avviene per i redattori scriventi i grafici e gli art director. L’assenza di questa figura dal contratto giornalistico ha permesso agli editori di stipulare con i photoeditor una varietà pressoché infinita di contratti: se alcuni photoeditor sono giornalisti professionisti a volte con ruoli dirigenziali come quello di caporedattore, ad altri non è riconosciuta una professionalità giornalistica; si possono trovare così partite iva contratti a progetto collaborazioni occasionali contratti di segreteria o impiegatizi in tutte le possibili gradazioni offerte dalla legge in materia di flessibilità. Irene Merli, consigliere nazionale del sindacato dei giornalisti, ha ricordato che la situazione di stallo nel rapporto giornalisti-editori, con i primi senza contratto da più di 3 anni, non prevede al momento neppure l’apertura di un tavolo di trattativa. Pertanto le giuste rivendicazioni dei photoeditor si inseriscono in un contesto di generale difficoltà del mondo giornalistico in un momento in cui la professione sta subendo mutamenti profondi. Maria Teresa Cerretelli e Giovanna Calvenzi hanno ricordato la nascita e la storia del Grin, la figura di Amilcare Ponchielli, primo photoeditor italiano cui è intitolato un premio organizzato proprio dal Grin, gli obiettivi e i risultati ottenuti negli anni dall’organizzazione. Al momento della nascita gli obiettivi del Grin erano di natura culturale e sindacale. I primi sono stati ampiamente raggiunti, essendo il Grin parte attiva del dibattito fotografico, nelle battaglie culturali attraverso l’organizzazione di incontri premi mostre, tra cui la vendita benefica di fotografie d’autore che si è tenuta domenica 16 dicembre 2007, mentre l’obiettivo sindacale attraverso un riconoscimento ufficiale di tipo contrattuale non è ancora stato raggiunto. Molto è stato fatto: in tutti i nuovi progetti editoriali è presente un photoeditor, l’ordine dei giornalisti riconosce la professionalità e l’importanza dei redattori iconografici e anche i colleghi scriventi comprendono l’importanza della comunicazione visiva, fotografia grafica e impaginazione, in un prodotto editoriale. Nel racconto dei presenti le esperienze più disparate, con in comune la solitudine di fronte a editori per cui non sempre le esigenze editoriali e di bilancio procedono nello stesso senso. Dall’incontro è emersa la necessità di continuare la battaglia per un pieno riconoscimento, che dovrebbe contemporaneamente fissare ufficialmente anche le caratteristiche e la deontologia del photoeditor, con un miglioramento nella qualità dell’informazione visiva sui giornali, anche quotidiani, italiani.