“Fuoritema”, nuova rivista fotogiornalistica autofinanziata

  • didascalia: copertina del numero uno di "Fuoritema"
  • fonte: www.fuoritema.it

Ha iniziato ufficialmente il suo viaggio “Fuoritema”, una nuova rivista fotogiornalistica sbocciata in Sardegna, a Cagliari, e interamente autofinanziata. Un quadrimestrale frutto del lavoro di un collettivo di fotografi che si sono incontrati grazie all'associazione sarda di cultura fotografica “S'Umbra” e che promette di raccontare solo storie vissute in prima persona. «Storie di viaggi e di approdi, di evasioni e di confini, di bavagli e sopravvivenze raccontate con voce collettiva» si legge nell'editoriale del numero uno, uscito a giugno.


Molte delle tematiche proposte riguardano, proprio per questo, aspetti del territorio: nel primo numero si riflette, per esempio, sulle dighe presenti nell'isola (come prima parte di un'inchiesta sull'acqua pubblica e sugli interessi che vi ruotano attorno), sul Centro di prima accoglienza per immigrati di Elmas, alle porte di Cagliari (considerato un «campo di prigionia» dalla redazione) e sull'incidenza tumorale nei pressi del Poligono Sperimentale Interforze del Salto di Quirra. Spunti che rivelano un'immagine della Sardegna meno patinata rispetto a quella offerta dal marketing promozionale. Ma non mancano anche articoli su questioni estere, come, per esempio, la legge sui media approvata dal parlamento ungherese (che elimina – si fa presente nella rivista – la possibilità di voci dissonanti), o immagini di vita quotidiana provenienti dal Sudafrica e scattate da una collaboratrice del posto o, ancora, riflessioni sulla passata guerra in Bosnia-Erzegovina.


Il primo numero della rivista - il cui direttore responsabile è Luisa Siddi - è composto da quasi una settantina di pagine, con foto prevalentemente in bianco e nero e testi brevi, in italiano e in inglese. Numerose le citazioni e frasi, enfatizzate dal punto di vista grafico, che evocano, spiazzano e invitano alla riflessione. Parole che trasmettono, inoltre, in modo chiaro e schietto il punto di vista della redazione sul tema proposto. «La nostra volontà – si legge nell'editoriale del numero uno - è di manipolare, sottilmente, le coscienze. Vorremmo introdurci, di soppiatto, tra letture amplificate, fotografia voyeuristica e assunti incrollabili», raccontando «solo storie che conosciamo da vicino, senza pretese di obiettività».


Alle immagini sono affidati i compiti di documentare, denunciare, ma anche evocare e suggestionare. Quasi nessuna è accompagnata da didascalie in grado di contestualizzarle (i nostri lettori sanno quanto noi di "Fotografia & Informazione" prestiamo attenzione all'utilizzo di queste informazioni, a favore del quale ci siamo più volte espressi, per esempio nell'Osservatorio "Il sabato del Villaggio"!). La redazione spiega che si tratta di una precisa scelta editoriale: «è un modo per rendere evidente la soggettività della rappresentazione fotografica: una foto, senza didascalia, può raccontare un fatto o il suo opposto. Può essere bugia, illusione, sogno. Per lo stesso motivo preferiamo utilizzare il bianco e nero: non restituendo i colori di ciò che è ritratto, è più sincero nei confronti di chi guarda perché palesa la finzione, rivendica un punto di vista».


La nuova pubblicazione, quindi, rimette in discussione diversi aspetti del fotogiornalismo stesso, «con occhio critico e vigile – precisano dalla redazione - e in modo ironico» e finisce, così, «per giocare molto sulla percezione del lettore», stimolato a riflettere sulla soggettività della rappresentazione fotografica e, più in generale, sull'informazione visiva. È una rivista che intende sperimentare, che «non riesce a stare dentro i canoni narrativi più diffusi, che spazia tra più registri»: non a caso è stata chiamata “Fuoritema”.


Il numero uno è stato anticipato di qualche mese dal numero zero. Entrambi possono essere acquistati (5 euro a copia) attraverso il sito della rivista: www.fuoritema.it. Su Youtube è possibile vedere una selezione delle fotografie finora pubblicate.