Icone del Maggio 68

  • didascalia:

    Caroline de Benderm, « Marianne de Mai 68 », Paris manifestation unitaire du 13 mai 1968.

  • firma: © Jean-Pierre REY
  • fonte: Manifesto della mostra
  • nota: Graphism: BnF / Délégation à la communication

A Parigi alla Bibliotéque Nationale de France c’è la mostra Icône de Mai 68 Les images ont une histoire. Non l’ho vista ma la consiglio a priori perché non mi pare sia la solita mostra che celebra un fotografo o rievoca solo un avvenimento. In un epoca in cui la storia visuale è sempre più studiata e praticata, i curatori si sono posti un paio di domande interessanti per capire i meccanismi della comunicazione. Come si è costruita la memoria visiva collettiva sui fatti del ’68? quale processo trasforma una semplice fotografia di documentazione giornalistica in un’icona? La risposta sta nella storia delle fotografie, nel loro percorso: dai provini a contatto alla pubblicazione e alla ripubblicazione sui giornali e in altri prodotti editoriali. E la risposta sta anche nel come sono stati raccontati i fatti dai media. 

 

  • didascalia:

    In copertina illustrazione di Gregori Saavedra  

  • firma: foto in primo piano Jean-Pierre Rey
  • fonte:

    Internazionale extra n.3 

  • titolo articolo: L'anno della rivolta. Gli articoli della stampa dell'epoca
  • nota:

    Gli autori dell'illustrazione e della foto sono i primi citati nel colophon all'interno del giornale

Come ci racconta il Dossier de presse l’analisi privilegia due fotografie. Una è quella di Jean-Pierre Rey soprannominata la “Marianna del maggio 68” diventata il manifesto della mostra e che indubbiamente è la più pubblicata e nota fra le fotografie di quell'anno. Nelle rievocazioni italiane è stata messa in copertina da Internazionale extra n.3.

  • didascalia:

    Daniel Cohn-Bendit face à un CRS devant la Sorbonne, le 6 mai 1968. 

  • firma: Photographie de Gilles Caron
  • fonte:

    Fondation Gilles Caron

  • nota:

    Tirage argentique de presse, vers 1977, avec indication de cadrage au crayon.

L'altra è quella di Gilles Caron fotoreporter dell’agenzia Gamma, che ritrae Daniel Cohn-Bendit con la faccia insolente di fronte al poliziotto con elmetto che diventa icona grazie ad una vera e propria costruzione culturale. Pubblicata sui settimanali nel 1968, la foto diventerà famosa solo qualche anno dopo con la morte di Caron in Cambogia nel 1970. Nell’operazione di valorizzazione del suo archivio l’agenzia ne fa anche “il fotografo” del 68. Gamma distribuisce la foto di Danny il Rosso - come era soprannominato dalla stampa Cohn-Bendit - anche per l'anniversario di fondazione dell'agenzia (1967). L'immagine diventata molto conosciuta nelle redazioni e fra gli addetti ai lavori del fotogiornalismo viene così ripubblicata spesso anche perché illustra bene lo schema scelto dalla maggioranza dei media per raccontare il maggio '68, ovvero il duello fra gioventù e forze dell'ordine.

Nell'analisi si sottolinea inoltre la mancanza di icone per la notte delle barricate fra il 10 e l’11 maggio. Le immagini ci sono, certo sono meno leggibili di quelle riprese in pieno giorno alle manifestazioni ma la ragione vera per cui nessuna fotografia diventa icona va cercata proprio nella mancanza di quel duello di cui ho appena detto, del confronto diretto fra manifestanti e CRS.

La mostra alla Bibliotéque Nationale de France rimarrà aperta fino al 26 agosto. Le informazioni sugli orari i biglietti più altri link interessanti li trovate qui.

  • didascalia:

    Icône de Mai 68 Les images ont un historire

  • firma:

    in copertina Paris manifestation unitaire du 13 mai 1968.

  • fonte:

    Catalogo alla mostra

  • nota:

     

Il catalogo Icône de Mai 68, Les images ont un historire edito da BnF - 160 pagine, 50 illustrazioni, € 29 - è altrettanto importante della mostra e alcuni saggi, li potete già leggere anche nei link riportati nel sommario.

 

Préface de Laurence Engel

Histoire visuelle de Mai 68 : une construction médiatique et culturelle, par Audrey Leblanc et Dominique Versavel

Les icônes du photojournalisme : de l'information à la pop culture, par André Gunthert

1968 : le réel et son double. Champs et hors-champs de l'événement, par Ludivine Bantigny

La fabrique d'une icône : Daniel Cohn-Bendit face à un CRS.

La promotion culturelle du photojournalisme pour histoire

Une amnésie médiatique : la pratique de la couleur

De la photographie d'actualité au symbole : devenir la « Marianne de 68 »

Hors du champ médiatique : des alternatives photographiques ?

Absence d'icône : le cas de la « nuit des barricades »

Le Mai 68 des 30 × 40 ou la photographie émancipée, par Guillaume Blanc

Mai 68, la photographie et la Bibliothèque nationale: Un entretien avec Jean-Claude Lemagny (d’après une conversation téléphonique avec Dominique Versavel et Audrey Leblanc)

Annexes : Chronologie, Bibliographie, Liste des pièces exposées