Reportage e pubblicità occulta

  • didascalia: Un campo da golf in Polonia, emblema di un futuro sempre più globalmente uguale
  • firma: Foto J. A. Schlosser / Ostkreuz / Neri
  • fonte: l'Espresso n. 3 - anno XLIX - del 16 Gennaio 2003 - pagina 11
  • titolo articolo: Il mito dell'Europa e i demoni del futuro
Provo a pensare che siano tutte coincidenze: per caso qualcuno appoggia una borsa con una gigantesca scritta "Louis Vuitton" su un improvvisato supporto posto in mezzo ad un campo da golf; per caso passa un fotografo e scatta un'immagine, proprio lì, inquadrando, per caso ma in primo piano, proprio quella borsa; per caso la foto capita su un tavolo posto nella redazione di un prestigioso settimanale italiano e per caso viene pubblicata. Non torna: l'eccesso di coincidenze legittima il mio sospetto.
  • fonte: l'Espresso n. 3 - anno XLIX - del 16 Gennaio 2003 - pagina 11

Sul n. 3 del 16 Gennaio 2003 de l'Espresso, a pagina 11, sto leggendo un articolo di Andrzej Stasiuk (scrittore polacco) intitolato "Il mito dell'Europa e i demoni del futuro". Nell'articolo l'autore parla dell'unificazione dell'Europa e delle sue possibili conseguenze partendo da alcune considerazioni che riguardano il suo paese, la Polonia appunto. Ad illustrare il pezzo la foto di cui sopra. Letto lo scritto mi viene da guardare la foto, vista la foto mi tornano subito in mente le immagini delle commedie all'italiana degli anni '70, quei film dove, oltre alle grazie di piacenti attrici, si mettevano in bella mostra un pacchetto di Muratti o una bottiglia di Cynar. Pubblicità neanche troppo occulta. La stessa che fa vivere i periodici italiani tanto da condizionarne gli introiti, quindi i contenuti ed evidentemente anche le immagini. Ma non posso credere che si arrivi ad "illustrare" un articolo con quella che, così utilizzata, risulta essere una foto pubblicitaria. Cerco dunque un motivo che abbia spinto qualcuno ad abbinare quell'immagine alle parole di Stasiuk. Leggo prima la didascalia, che recita: "Un campo da golf in Polonia, emblema di un futuro sempre più globalmente uguale". Il luogo della ripresa potrebbe essere ovunque, ma faccio atto di fede e credo alla collocazione geografica proposta; non riesco invece ad assimilare il concetto che fa di un campo da golf il simbolo della globalizzazione (come spesso succede la didascalia non solo non mi aiuta ma mi confonde). Passo quindi a rileggere lo scritto, alla disperata ricerca di un collegamento con la foto: e finalmente lo trovo! Dice l'autore "Il futuro si comprerà tutta la nostra santa terra e la coprirà di allevamenti di polli nutriti a steroidi, oppure la trasformerà in campi da golf, dove troveremo lavoro come cercatori di palle disperse." Evidentemente, una volta raccolte, le metteranno tutte dentro una borsa Louis Vuitton!

Leonardo Brogioni
28 Gennaio 2003