Informazione originale e traduzioni allusive

  • fonte: Le Monde Diplomatique janvier 2003
  • titolo articolo: Tant de clichés et si peu d'images...
Abbiamo segnalato all’inizio di quest’anno (news La befana del fotogiornalista ) l’uscita su Le Monde Diplomatique di un interessante articolo di Edgar Roskis estremamente critico verso la china discendente che l’informazione fotografica ha preso da qualche anno a questa parte. A corredo dell’articolo sono state pubblicate cinque fotografie della Agence France Presse (AFP), esempi palesi di quei “depliant pubblicitari” di quelle “cartoline” che i fotoreporter si ritrovano a dover fare – loro malgrado? – nelle situazioni di guerra.
  • didascalia: Il fotoreporter Dennis Stock fotografato da A. Feininger, 1951
  • firma: Andreas Feininger Album
  • fonte: Le Monde Diplomatique edizione italiana, allegato a il manifesto 15 gennaio 2003
  • titolo articolo: Fotoreporter, una professione in crisi
  • nota: Quasi la stessa fotografia - un altro scatto ma la stessa inquadratura - nella Storia della fotografia di Lemagny-Rouillé ha invece la seguente dida: Andreas Feininger "The Photojournalist", 1955. Photo by permission of Life Magazine. copyright Andreas Feininger Time Inc. 1955.
L’edizione italiana de Le Monde Diplomatique, pubblicata a cura de il manifesto, ripropone l’articolo e, come sempre in queste riedizioni, le fotografie vengono tolte o sostituite con altre immagini. La questione è economica; il manifesto in questo caso avrebbe dovuto pagare i diritti delle 5 immagini AFP ma la proverbiale povertà del quotidiano italiano lo ha impedito. Si è scelto quindi di mettere in pagina un’altra volta - a nostra memoria è almeno la seconda o la terza - la fotografia di Andreas Feininger perché probabilmente riprodotta da qualche libro e quindi "gratis". È stata scelta perché rappresenta “il fotoreporter”, Dennis Stock in particolare, noto fotogiornalista appunto degli anni quaranta/cinquanta, ed è quindi in qualche modo legata al tema dell’articolo. Siamo sempre alla fotografia concepita come illustrazione allusiva o come civetta, cioè richiamo dell’attenzione del lettore al tema trattato nella parte scritta del giornale. Una fotografia priva di informazioni ma d’autore, per mantenere alto il tenore della pubblicazione, pensando – forse – fosse adatta alla fama del mensile francese che si traduce. Questa volta però l’operazione cancella una parte importante dell’informazione fornita da Le Monde Diplomatique. La messa in guardia contro le fotografie propagandistiche ne il manifesto rimane del tutto teorica e senza possibilità di verifica, priva di esempi concreti proprio quando, nell’imminenza della guerra contro l’Iraq, il lettore dovrebbe essere messo in grado di capire nel modo più semplice, come discernere - autonomamente - le fotografie di propaganda da quelle che forniscono informazioni.
  • didascalia: fotografia 4. Afghanistan-US ATTACKS-ENDURING FREEDOM-BEARD -20011113 - AFGHANISTAN Street hairdresser cuts man's beard 13 November 2001 in Kabul, after Northern Alliance soldiers captured the capital. A few hours after opposition forces poured into Kabul, many men cut their beards as it was forbidden durng the Taliban regime. Taliban spiritual leader Mullah Mohammad Omar has fled Afghanista for Pakistan. RIA Novosti quoted a senior Northern Alliance official as saying Tuesday in neighboring Tajikistan.
  • firma: 4. AFP/Alexander Nemenov
  • fonte: Le Monde Diplomatique janvier 2003
  • titolo articolo: Tant de clichés et si peu d'images...
  • nota: Per questioni di spazio abbiamo scelto di riportare, a titolo di esempio, solo una dididascalia originale in inglese; è una di quelle che compaiono accanto ad ogni fotografia con il logo AFP, con anche il numero d'archivio e le parole chiave. La traduzione in francese di ogni singola didascalia, che compare nell'impaginato in basso sulla pagina di sinistra, è estremamente fedele.
E Le Monde Diplomatique in questo riesce benissimo. Pubblica le fotografie di AFP con il logo dell’agenzia e le didascalie originali in inglese, così come vengono visualizzate normalmente sui monitor o stampate per la diffusione. Il blocco del logo e della didascalia compare infatti sempre attaccato sopra o a lato dell’immagine così come è stato pubblicato sul giornale. Il mensile francese ha scelto d’impaginare non soltanto delle fotografie che aiutino a capire e facciano risaltare la tesi sostenuta nell’articolo – il depliant pubblicitario - ma le pubblica come documenti originali. Come se dovesse pubblicare una lettera autografa. Tutto questo si può anche considerare una “trovata grafica”, ma che trovata! Il giornale è pensato non come costituito soltanto dai testi, con le fotografie in funzione di alleggerimento grafico ma come un prodotto omogeneo dove testi e immagini si compenetrano, comunicando insieme il messaggio informativo al lettore. Ribadiamo ancora una volta che l’articolo di Roskis – nella doppia pagina de Le Monde Diplomatique - è da leggere e meditare. Lo dovrebbe fare il comune lettore ma anche e soprattutto gli addetti ai lavori, siano fotoreporter, giornalisti, redattori iconografici o grafici.