La foto che c'è

Carla, Laura e George il mistero della foto sparita

Repubblica - 15 giugno 2008 - pagina 1 - di Mario Calabresi (Parigi)

La foto che tutti aspettavano non la vedrete mai. Carla Bruni con Laura e George Bush all' Eliseo. Lo scatto c' è ma non verrà pubblicato da nessun giornale. Finirà negli archivi francesi, per la storia ma non per la cronaca. (...) In un Paese che ha dedicato pochissima attenzione alla visita del presidente degli Stati Uniti questa era stata l' unica molla capace di mobilitare decine di fotografi e muovere le telecamere dei grandi network statunitensi. Nell' epoca del trionfo dell' immagine, il quadretto con l' ex modella di origine italiana e il presidente texano era un boccone prelibato. Così venerdì sera erano 58 gli obiettivi schierati nel cortile del palazzo dell' Eliseo, ci sono rimasti per due ore, ma non hanno ottenuto nulla. Carla Bruni si era sottratta: aveva invitato Laura Bush a raggiungerla mezz' ora prima dell' inizio della festa ufficiale e la first lady americana era entrata nella sede della presidenza francese da un ingresso secondario. Soltanto i mariti si sono fatti fotografare insieme. Carla (...) è entrata nel salone un attimo prima che il party cominciasse. C'era solo il fotografo ufficiale dell' Eliseo e lui ha scattato. Poi i quattro si sono messi in posa e il ritrattista di corte ha scattato di nuovo. I giornali e le televisioni hanno chiesto notizie di quelle foto, di poterle avere, ma per tanto tempo non c' è stata nessuna risposta. (...) I giornalisti e le televisioni, non riuscendo a recuperare le foto della prima sera hanno sperato nella seconda occasione: la cena offerta ieri all' ambasciata dal presidente americano. Ma lo staff della Casa Bianca ha spiegato che sarebbe stata chiusa ai giornalisti e che neppure i fotografi erano ammessi ad immortalare l' arrivo della coppia francese. L' ufficio stampa dell' Eliseo sostiene che le due first lady non sono state fotografate, di fronte all' insistenza delle domande però uno dei funzionari dell' ufficio stampa della Casa Bianca, che prima aveva negato, ha poi ammesso che gli scatti c'erano. Infine ha allargato le braccia: andranno a finire negli archivi francesi. (...) Nessuno ha la chiave del mistero, ma i colleghi francesi sono quelli che più si sono sbilanciati: Carla ha un disco in uscita, la popolarità di Bush è al minimo da queste parti, forse non era il caso di farsi vedere assieme. (...)

Abbiamo riportato quasi per intero questo articolo di Mario Calabresi, apparso il 15 Giugno 2008 sulle pagine del quotidiano La Repubblica, perchè ci sembra che l'episodio ben riassuma la situazione del fotogiornalismo contemporaneo.
Tra le righe del pezzo emergono diversi elementi consequenziali che ci sembrano da sottolineare:

1. Le fotografie giornalistiche sono sempre più controllate da parte del potere (non solo politico). sono gli staff dirigenziali che decidono chi, dove, come e quando poter realizzare le immagini di un evento. Una pratica che spesso e volentieri nasconde la censura giustificandola con il sovraffollamento di fotografi. Specie nelle occasioni dove i soggetti protagonisti delle immagini sono personaggi noti, sempre più quando questi soggetti appartengono al mondo della politica o del business o dello show business; non per niente le photo op sono una pratica diffusa e in costante espansione.

2. La sempre più massiccia richiesta di foto di gossip. Siamo sempre lì: i mass media giustificano queste loro (e sottolineo "loro") richieste con la domanda del pubblico. E' la solita questione che coinvolge le finalità del giornalismo. Vogliamo assecondare le richieste del pubblico o fornire al pubblico strumenti di riflessione? Nel primo caso non dobbiamo far altro che continuare sulla strada imboccata dalla maggioranza dei media: sesso, sangue e soldi offerti a palate fin dalle prime pagine di edizioni cartacee o di pagine web dei mezzi di informazione. Nel secondo caso si dovrebbe smettere di occultare mostrando: nascondere notizie fondamentali per la formazione di una coscienza civica dei cittadini mostrando ciò che li distrae da un informazione approfondita e riflessiva.

3. Il travestimento delle foto di gossip da foto-notizie. L'incontro tra due capi di stato è una notizia (un evento che potrebbe produrne altri di interesse pubblico). L'incontro tra una modella-cantante e la moglie di un presidente - seppur della nazione più potente, ricca e influente del pianeta - non è rilevante (è un evento fine a sé stesso che non ha ripercussioni sui cittadini). Ma se uno dei presidenti sposa la modella-cantante e la presenta alla moglie dell'altro presidente ecco che il gioco di prestigio è fatto. Attenzioni ed obiettivi si spostano: altro che photo op, siamo alla “photo ooops” che occulta il lavoro di interesse pubblico mostrando l'insulso privato.

4. Show business e marketing.L'uscita del disco di una modella cantante è talmente importante da impedire al presidente degli Stati Uniti d'America di farsi fotografare insieme alla moglie del presidente della repubblica francese. L'episodio ci racconta il capovolgimento di potere che vede una first singer lady decidere le sorti della propria immagine a scapito di quella di chi, fino a poco tempo prima, era considerato l'uomo più potente del mondo. E' lo show business che vince sulla politica, è il marketing che vince sull'informazione.

Ci rendiamo conto di non aver scritto niente di nuovo: ma ogni tanto occorre fare il punto della situazione, anche solo per ricordare e sottolineare la globale stagnazione delle richieste editoriali nei confronti del fotogiornalismo. Come al solito, ancora, sempre di più, "gatta morta ci cova".

Leonardo Brogioni