Memorie di un venditore di foto - Vezio Sabatini

Un giorno mi telefona da Roma un fotografo che si chiama Vezio Sabatini. Senza giri di parole mi dice che gli hanno fatto il mio nome Caio Garrubba e Calogero Cascio e che lui sta cercando qualcuno che gli venda le sue immagini a Milano. Aggiunge che lui non ama molto Milano ma visto che deve andare a Bologna per il congresso del PCI potrebbe venire a Milano e poi andare a Bologna. D'accordo faccio io e lo invito a passare nell'ufficio della Marka: No, dice lui, ci vediamo alla stazione centrale e poi proseguo per Bologna.

Ho un mezz'oretta di tempo. Vezio pubblicava qualche foto su Panorama , sull'Astrolabio e, forse, sull'Espresso. Ma era ancora lontano dal diventare il fotografo che ha avuto più immagini pubblicate sui giornali italiani.

Ci troviamo alla stazione centrale e vedo un uomo belloccio sulla trentina con i capelli già bianchi e gli occhi chiari ed un fisico atletico, non sapevo che lui fosse famosissimo presso un certo pubblico per essere interprete e regista di fotoromanzi. Non ci sono molte parole. Ha con se un centinaio di foto di uomini politici, magnati della finanza, banchieri, sindacalisti e qualche manifestazione. Facce quel che te pare, mi dice in romanesco, non chiedendo nemmeno quella che era la percentuale di vendita dell'agenzia.

Da allora la mia collaborazione con lui continuò ininterrotta fino al 1995, anno in cui morì a causa di un infarto. Per più di 25 anni lavorammo insieme e quando io lasciai la Marka nel 1985 dopo 21 anni di collaborazione, Vezio si unì a me senza pensarci due volte. Per più di 25 anni quasi ogni giorno io e Vezio ci telefonammo ogni giorno e lui in quelle telefonate mi descriveva tutte le immagini che il mattino dopo avrei ricevuto con il Corriere Ciucci. Nei 25 anni della sua attività tutte le settimane, quotidiani e settimanali, Panorama, L'Espresso, Il Mondo, L'Europeo e molti altri, pubblicarono le sue fotografie. Non voglio parlare di cifre ma per allora erano sconvolgenti. Poi un giorno, il mattino presto, ricevo una telefonata da Pietro Coccia un altro fotografo ed amico con il quale ho lungamente collaborato, che mi dice che Vezio è morto. Fu un durissimo colpo.

 

[pubblicato su Facebook @pinogran il 18/09/2016]

  • didascalia: 1973, in sala d'incisione per ‘Far finta di essere sani’
  • firma: foto Vezio Sabatini
  • fonte: Corriere.it
  • titolo articolo: "Quando parla Gaber" un libro edito da Chiarelettere
  • nota: Link alla fonte

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Pino Granata ha lavorato una vita con la fotografia giornalistica: prima vendendo foto per agenzie fotografiche, poi fondandone addirittura una che portava il suo nome, Granata Press Service, nella quale ha lavorato fino a qualche anno fa. Oggi, saltuariamente, senza un programma ma seguendo l'ispirazione, Pino pubblica sul suo profilo Facebook i ricordi della sua esperienza professionale. Sono semplici aneddoti raccontati in modo spontaneo e crediamo siano un'interessante testimonianza diretta dei bei tempi andati, con riferimenti a personaggi che in qualche modo fanno parte della storia fotografica, editoriale e del costume italiano. Li raccoglieremo qui, naturalmente con il consenso dell'autore, così come sono stati pubblicati sul social network.