Lo sguardo sull'altro

Come è stata rappresentata attraverso la fotografia l’immigrazione in Italia negli ultimi decenni? In quali direzioni sta cambiando lo “sguardo pubblico” sui fenomeni migratori? Qual è “l’immagine” che è passata sulla carta stampata? Quali e quanti spazi ha avuto il fenomeno migratorio nel fotogiornalismo italiano?

FIERI (Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione), con il contributo della Compagnia di San Paolo ha attivato un progetto di ricerca per rispondere a queste domande attraverso un’analisi dei rapporti tra fotografia e informazione.

Lo sguardo sull’altro. Fotografia e Immigrazione in Italia dagli anni Ottanta ad oggi è un progetto di ricerca iconografica che intende nutrirsi della contaminazione positiva fra le conoscenze e le esperienze di chi a diversi livelli lavora con la fotografia d’informazione e di chi si occupa di ricerca sociale e antropologica in ambito scientifico.

Il progetto intende raccogliere in una prima fase immagini prodotte e pubblicate in Italia a partire dagli anni Ottanta — data che segna la nostra transizione da Paese di emigrazione a Paese di immigrazione — che trattino il tema della migrazione attraverso il complesso ventaglio di sottotemi nei quali si è articolato: gli sbarchi, la cronaca, la clandestinità, la repressione, l’accoglienza, l’integrazione, le comunità, il confronto culturale e religioso, la partecipazione alla vita pubblica, il legame con i luoghi d’origine…

FIERI si rivolge agli archivi di quotidiani, periodici, case editrici, agenzie, fotografi, soggetti pubblici e privati che abbiano veicolato questo tipo di informazione visiva, chiedendo la collaborazione dei professionisti del mondo dell’immagine per il reperimento quanto più esaustivo del materiale iconografico.
La seconda fase del progetto vedrà coinvolta un’equipe di ricercatori (sociologi, storici e antropologi) che elaborerà e selezionerà il materiale raccolto nell’intento di pubblicare i risultati della ricerca stessa.

A partire dagli anni Ottanta l’Italia ha cominciato ad avere un ruolo nuovo rispetto ai movimenti migratori globali. Da Paese di emigrazione è ora diventato meta di nuove e costanti immigrazioni.

La ricerca è volta a capire cosa è stato rappresentato dell’immigrazione in Italia e come si è strutturato lo sguardo fotografico intorno a queste problematiche che ad oggi nessuna ricerca ha ancora trattato in maniera organica.

Lo Sguardo sull’altro mira a coinvolgere, all’interno di un unico percorso di ricerca competenze specifiche di ambiti disciplinari spesso distanti, creando un ponte tra figure attive nella ricerca in ambito accademico (storici, sociologi e antropologi) e professionisti che a diversi livelli lavorano nel mondo dell’immagine e dell’informazione. L’intento è quello di unire ad una solida base scientifica una riflessione sul mezzo fotografico e sulla portata delle rappresentazioni da esso prodotte negli anni, proponendo infine per mezzo di una pubblicazione i risultati della ricerca.


Obiettivo principale

Interpretare, comprendere e comunicare, attraverso il filtro/prisma della fotografia, la storia contemporanea dell’Italia come luogo di importanti trasformazioni socio-antropologiche dovute al fenomeno dell’immigrazione.

La fotografia dunque come possibilità di comprensione e di comunicazione, per contribuire a migliorare l’integrazione ed i rapporti fra i diversi gruppi e le diverse istanze culturali presenti nel Paese. La ricerca vuole inoltre essere un momento di riflessione sulla qualità dell’informazione in Italia attorno ad un tema così delicato, importante e attuale.


Metodologia della ricerca

Al centro dell’analisi vi sono le rappresentazioni fotografiche dell’immigrazione prodotte da tutti gli attori sociali riconducibili all’interno di uno “sguardo pubblico”.

Come “sguardo pubblico” si intendono sia quello dei media (parlando di fotografia essenzialmente la stampa quotidiana e periodica nazionale), sia quello di iniziative editoriali e/o espositive nonché quello legato a produzioni su committenze istituzionali (enti pubblici o privati). Ne è quindi esclusa la produzione fotografica privata, prodotta all’interno di gruppi ristretti e nuclei familiari, la cui circolazione è limitata a tali ambiti.

Per quanto riguarda la metodologia della ricerca, ciascuno degli ambiti disciplinari coinvolti (storia, sociologia, antropologia, critica della fotografia) fa ricorso a precisi strumenti di indagine messi a punto dalle relative comunità scientifiche. La possibilità di confronto e dialogo fra i differenti ambiti e le differenti metodologie rappresenta un ulteriore punto di interesse del progetto, nel quale sono stati coinvolti ricercatori dalla formazione e dal carattere essenzialmente “multidisciplinare” (si vedano al proposito le schede personali di presentazione del comitato scientifico e dei ricercatori).

In particolare la ricerca iconografica e la successiva selezione delle immagini devono prendere in considerazione, oltre agli strumenti messi a punto dalla semiotica dell’arte, dalle scienze della comunicazione, dalla psicologia percettiva, le griglie concettuali attorno alle quali si è strutturato il lavoro di sociologi e antropologi dell’immigrazione.


Approcci di indagine:

» contenutistico, volto a mostrare alcuni importanti nuclei tematici attorno ai quali si è concentrata la produzione fotografica.
Tra cui:

  • La rappresentazione delle emergenze (i “viaggi della speranza”, gli sbarchi…)
  • Il sistema di controllo/repressione (la clandestinità, le carceri, i CPT, il controllo alle frontiere, i rimpatri…)
  • I fatti di cronaca che hanno mobilitato l’opinione pubblica
  • La migrazione delle donne
  • La scuola, i minori e le seconde generazioni
  • I nuclei famigliari (i matrimoni interetnici tra immigrati ed italiani o tra immigrati di diverse nazionalità)
  • L’insediamento nel territorio, sia urbano (i quartieri a forte immigrazione, i luoghi d’incontro, gli spazi del commercio, degli scambi, del mercato), sia rurale (la vita nelle piccole comunità di provincia)
  • Gli spazi interculturali dove convivono italiani e differenti gruppi immigrati
  • Il lavoro (regolare e sommerso), le nicchie etniche di specializzazione professionale, i lavoratori stagionali
  • La religiosità (i luoghi ed i ministri del culto, i fedeli, la ritualità, il dialogo interreligioso e l’integralismo…)
  • La partecipazione politica (i rappresentanti nelle amministrazioni locali, i migranti attivi nei sindacati e nelle organizzazioni di base…)
  • I legami con la terra d’origine (i viaggi di ritorno, gli imprenditori transnazionali, le associazioni culturali, i “phone center” ed i sistemi per la comunicazione a distanza, le agenzie di trasporti e quelle per l’invio delle rimesse…)

» metalinguistico, una riflessione sul mezzo fotografico, sui modelli e gli stili della rappresentazione visiva e sulla loro evoluzione, sul fotogiornalismo come atto, come sensibilità professionale e autoriale, sulle condizioni di produzione e riproduzione delle immagini.

L’esigenza è quella di seguire simultaneamente entrambi questi percorsi, cercando di integrarli e di stabilire fra di loro un costante e produttivo confronto.


Fasi del progetto

Si suddivide in tre parti:

  1. ricerca iconografica che deve essere condotta presso:
    * archivi di giornali (quotidiani e periodici)
    * archivi di agenzie stampa e agenzie fotografiche
    * enti curatori di mostre ed esposizioni fotografiche
    * mondo del volontariato sociale (associazioni, ONG…)
    * centri specializzati sugli studi migratori
    * case editrici specializzate
    * editoria on-line
    * archivi privati di autori
  2. analisi dei risultati, selezione e organizzazione del materiale raccolto.
  3. divulgazione dei risultati:
    * realizzazione di una pubblicazione
    * allestimento di un’esposizione
    * eventi collaterali (seminari, proiezioni, tavole rotonde e percorsi didattici rivolti al pubblico e alle scuole)

Pietro Cingolani
Paola Corti
Uliano Lucas
Francesca Naboni
Andrea Pogliano
Daniela Trunfio
Riccardo Zanini

Contatti
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Andrea Pogliano
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Riccardo Zanini
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