L' associazione Fotografia & Informazione ha presentato nel novembre del 2001 ad Alberobello i risultati di una inchiesta svolta tra i picture editor (o photo editor o anche ricercatori iconografici) che erano stati contattati e che avevano accettato di rispondere (in quel momento erano 17, successivamente saliti a 25).
Le domande e le risposte, raccolte in un questionario, riguardano la loro formazione, il tipo di attività che svolgono, il loro inquadramento contrattuale e altro.
L'idea iniziale di condurre alcune interviste ad personam, proposta poi tralasciata, ha permesso tuttavia di raccogliere un interessante contributo, quello di Giovanna Calvenzi , che riportiamo in altra parte del sito. Il questionario, certamente più schematico e più rigido, ha invece permesso il confronto tra loro dei dati raccolti.
Sono dati interessanti e sconosciuti fino ad ora (anche se parzialmente intuibili), e presentano molti interrogativi, molti problemi da risolvere e molte possibili strade da seguire.
Come associazione di fotogiornalisti, abbiamo deciso di seguirne con attenzione una soltanto, di strada: quella appunto della professione di picture editor nell'ambito del lavoro giornalistico e della questione della formazione in particolare.
Abbiamo nei mesi successivi coinvolto anche il sindacato dei giornalisti (FNSI, tramite il gruppo di specializzazione lombardo di cui anche alcuni di noi fanno parte, che si chiama GSGIV) e abbiamo riunito in assemblea i picture editor che lavorano nelle redazioni, i cui nominativi a nostra conoscenza nel frattempo sono aumentati ad una sessantina.
Una prima meta importante da perseguire è stata quella di cercare di fare in modo che all'interno dell'Ordine dei Giornalisti ( e di conseguenza all'interno delle redazioni) aumenti il livello di conoscenza e di rispetto nei confronti del lavoro dei professionisti che con le fotografie ci lavorano, o producendole o selezionandole. Si è inoltre presentata, casualmente e, va detto, molto a proposito, anche un'altra importante occasione: la ridiscussione proprio in quel periodo, da parte del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, del nuovo "quadro di indirizzi" che è un documento ufficiale che regola e ridefinisce gli insegnamenti che devono essere impartiti nelle scuole di giornalismo riconosciute dall'Ordine Nazionale.
Sintetizzando: dal 17 aprile di quest'anno l'insegnamento della comunicazione visiva, con particolare attenzione all'informazione fotografica e al fotogiornalismo, è diventato, almeno sulla carta, una delle aree di insegnamento importanti per i futuri giornalisti. In questo ci ha dato una mano anche una delle picture editor che fa parte del Consiglio Nazionale dell'Ordine, per l'appunto, e che ha presentato dei documenti e degli emendamenti, poi approvati, riguardanti la cultura e la formazione fotogiornalistica.
Il nuovo quadro di indirizzi non è un documento destinato a diventare realtà né domani né dopodomani. Ci vorranno anni perché agli enunciati seguano delle misure concrete, conoscendo la palude di insensibilità alla materia in cui questa nuova disponibilità è quasi miracolosamente nata. E' tuttavia importante che sia stato SCRITTO ufficialmente: nella cultura e nella formazione dei giornalisti italiani, d'ora in avanti ci deve essere anche l'informazione visiva. (Uno potrebbe a questo punto chiedersi, e chiedere ai vertici dell'Ordine: "E dei giornalisti attuali che ne facciamo? ce li teniamo così, ignoranti di fotografia come mediamente sono, o li mandiamo tutti forzatamente a seguire dei corsi di aggiornamento, che a voler usare un termine più appropriato si dovrebbero chiamare corsi di alfabetizzazione?")
Su questo versante della faccenda, quindi, siamo piuttosto contenti, perché sappiamo di aver fatto la nostra parte e di aver ottenuto il massimo che si poteva sperare di avere.
Rimane invece per ora del tutto da esplorare il lato della formazione dei picture editor, che è in reatà un problema da affrontare assieme a quello della formazione dei fotogiornalisti. Le due professioni sono infatti intimamente collegate, e si potrebbe pensare che la soluzione debba essere unica.
In ogni caso, gli incontri con i picture editor, e anche dei picture editor tra loro, continuano (era la prima volta nella storia nazionale che questo gruppo di professionisti che fanno lo stesso mestiere aveva l'occasione di vedersi in faccia e di raggiungere la consapevolezza di essere una categoria ben precisa di giornalisti) e crediamo che questo porterà prima o poi a risultati interessanti.
Segue la lettera con cui si presentava il questionario
Milano, 31 ottobre 2001
Cari amici photo editor,
picture editor,
picture researcher,
ricercatori iconografici,
image consultants, ecc. ecc.,
questa lettera circolare è stata spedita ad alcuni di voi con il proposito di raccogliere informazioni utili in vista della formulazione di una proposta di corso di studi parauniversitario che prepari alla professione di picture editor. Questa proposta verrà discussa nel corso di un Forum che si terrà ad Alberobello i prossimi 16-17-18 novembre.
L'associazione culturale Fotografia & Informazione (che come certamente ricorderete raggruppa un certo numero di fotogiornalisti italiani) desidera poter contribuire, per quanto le compete, alla riuscita di questo tentativo di crescita comune. E' perciò importante, se deciderete di risponderci, che ci restituiate i vostri scritti entro il 7 novembre, per consentirci di leggere e valutare con cura le vostre proposte e i vostri suggerimenti.
A prescindere dal poco o tanto tempo che vorrete dedicare a questa iniziativa, ciò che desideriamo è un vostro contributo di conoscenza e di riflessione sulle seguenti aree, elencate qui sotto in ordine arbitrario ma numerate per comodità di riferimento e archiviazione (abbiamo usato il termine picture editorper designare tutte le professioni che si estrinsecano nella progettazione, la raccolta, la valutazione e la scelta di immagini - soprattutto fotografiche, ma non soltanto - a prescindere dalle molte varianti terminologiche esistenti). Ecco dunque le aree:
Come sapete molto bene, essendo questa la vostra professione e la vostra esperienza quotidiana, la mancanza di un curriculum studiorum comune fa sì che nella vostra professione (come d'altra parte nella nostra di fotografi) si possa riscontrare un'ampia variabilità individuale di competenze, diversi gradi di preparazione, molte difficoltà di comunicazione con colleghi di aree afferenti alla propria, e alla fine, frequenti casi di insoddisfazione lavorativa.
Causa di tutto ciò, molto spesso, sono la mancanza di definizione precisa dei ruoli e la scarsità se non proprio l'assenza di linguaggi comuni.
Discuterne tutti assieme potrebbe essere un primo tentativo per cercare di migliorare questa situazione. Pensare alla formazione dei photoeditor del futuro e di conseguenza alla riqualificazione dei loro ruoli nelle varie realtà lavorative forse potrebbe portare ad una più chiara definizione delle competenze e alla valorizzazione di un ruolo chiave.
Se anziché eprimere opinioni a ruota libera sui temi enumerati, preferite, per semplicità, per mancanza di tempo, o per qualunque altro motivo, dare semplicemente delle schematiche risposte, vi proponiamo il breve questionario che segue, che vuole essere solo una traccia.
Le vostre risposte saranno naturalmente trattate in maniera del tutto confidenziale: ciò che ci spedirete non uscirà dai nostri archivi, a parte le valutazioni complessive finali, che saranno trattate, elaborate e riferite in forma anonima. A meno che naturalmente non facciate esplicita richiesta di essere citati con nome e cognome in merito a qualche precisa proposta.
Ci scusiamo per la sovrapposizione temporale di questa nostra minindagine con il più poderoso Censimento Istat. Sperando che quest'ultimo non abbia drenato tutte le vostre forze, vi ringraziamo anticipatamente. Se lo desiderate (indicatelo esplicitamente) possiamo aggiornarVi sull'esito di questa ricerca.
Per Fotografia & Informazione
Marco Vacca
Marco Capovilla
Carlo Cerchioli
Isabella Balena
QUESTIONARIO
(abbreviazione per Picture Editor: P.E.):
1 DEFINIZIONE DELLA PROFESSIONE DEL PICTURE EDITOR
Nella tradizione inglese e americana il picture editor (termine più ampio rispetto al photoeditor perché si occupa di immagini in generale e non soltanto di fotografie) si differenzia dal picture researcher per la maggiore responsabilità del suo ruolo. Tra le varie mansioni in cui si articola il lavoro del "redattore iconografico" (nostro tentativo di traduzione in italiano), quali indicheresti come facenti parte della tua esperienza professionale?
SI' | NO | ||
1a | tradurre idee e parole in immagini | ||
1b | contattare agenzie e fotografi alla ricerca di immagini d'archivio | ||
1c | dirigere i "ricercatori iconografici" | ||
1d | ricevere le proposte di agenzie e fotografi ed esaminarle | ||
1e | proporre al direttore i fotografi, dopo aver valutato le singole "specializzazioni" | ||
1f | commissionare lavori ai fotografi | ||
1g | fare l'editing delle immagini ricevute e discuterne le motivazioni e le scelte | ||
1h | procurare le didascalie o le notizie necessarie alla loro stesura | ||
1i | ottenere permessi (di accesso per i fotografi) e gestire le liberatorie | ||
1j | trovare location, modelli e altre esigenze per le riprese | ||
1k | condurre le trattative economiche con i fornitori di immagini (agenzie, fotografi ecc.) | ||
1l | controllare la restituzione o l'archiviazione delle immagini fotografiche | ||
1m | formare gli assistenti e le altre figure che lavorano nell'ufficio fotografico | ||
1n | scegliere l'impianto fotografico del giornale (o del periodico, o del libro ecc) | ||
1o | decidere la copertura fotogiornalistica di un evento | ||
1p | decidere l'acquisto di un servizio fotografico, senza aspettare l'approvazione del direttore | ||
1q | svolgere ricerche, stabilire contatti professionali senza che ci sia una diretta connessione con la fattura del giornale |
2 IL RECLUTAMENTO DEL PHOTOEDITOR
2a | Chi, nel tuo caso particolare, ha deciso di chiamarti a fare il picture editor? | SI' | NO |
Il direttore della testata? | |||
L'art director? | |||
L'editore? | |||
Altri? | |||
Chi? | |||
2b | Come è stata fatta la scelta? | ||
Attraverso conoscenze personali? | |||
Interpellando altri picture editor? | |||
Chiedendo alle scuole di giornalismo? | |||
Chiedendo alle scuole di fotografia? | |||
Promuovendo a quel ruolo qualche dipendente occupato in altre mansioni? | |||
Altro? | |||
2c | Come andrebbe idealmente fatta la scelta, secondo te? | ||
Interpellando scuole di fotografia? | |||
SI' | NO | ||
Interpellando scuole di giornalismo? | |||
Interpellando agenzie fotografiche? | |||
Interpellando agenzie di lavoro interinale? | |||
Spargendo in giro la voce? |
3 LA FORMAZIONE (ATTUALE)
SI' | NO | ||
3a | quali corsi specifici hai seguito prima di iniziare la professione di P.E. ? | ||
3b | e dopo aver iniziato? | ||
3c | quali libri, discipline, stages, esperienze hanno maggiormente contribuito alla tua formazione e crescita come P.E. ? |
||
3d | da quale tipo di figura professionale ritieni di avere imparato di più il tuo lavoro? | ||
3e | sei al corrente di quali materie studiano all'estero gli aspiranti P.E. ? | ||
3f | in genere, i tuoi colleghi P.E. hanno imparato prevalentemente da corsi specifici o dall'esperienza maturata "sul campo"? |
||
3g | Come valuti il fatto che alcuni ex fotografi si sono convertiti alla professione di P.E. ? | ||
3h | Sapresti citare dei corsi, in Italia o all'estero, che offrono una formazione specifica per P.E.? |
4 LA FORMAZIONE (IN PROSPETTIVA)
SI' | NO | ||
4a | Il P.E. dovrebbe formarsi a livello: di scuola media Superiore? | ||
di corso parauniversitario? | |||
di laurea universitaria? | |||
di specializzazione post lauream? | |||
4b | E' auspicabile una rosa di specializzazioni diverse a seconda delle diverse figure professionali richieste (archivi storici, agenzie di stampa, periodici, libri ecc.)? |
||
4c | La formazione scolastica dovrebbe essere necessariamente completata attraverso periodi di apprendistato presso case editrici, agenzie o archivi? |
||
4d | Sapresti indicare le aree disciplinari ritenute indispensabili in un ideale curriculum? | ||
Storia dell'arte (medievale, moderna, contemporanea) | |||
Storia della fotografia | |||
Tecniche storiche della fotografia | |||
Archiviazione e catalogazione della fotografia | |||
SI' | NO | ||
Storia del cinema | |||
Storia del design e dell'illustrazione | |||
Critica fotografica | |||
Linguaggio fotografico | |||
Trattamento digitale delle immagini | |||
Trattamento tipografico delle immagini | |||
Tecniche di ripresa e di camera oscura | |||
Teoria e tecnica delle comunicazioni di massa | |||
Filosofia ed Etica del giornalismo | |||
Storia dei Mass Media | |||
Fondamenti di fotogiornalismo | |||
Elementi di diritto | |||
4e | Sapresti indicare altri insegnamenti utili? | ||
5 INQUADRAMENTO CONTRATTUALE E RAPPORTI CON LE ALTRE FIGURE PROFESSIONALI
SI' | NO | ||
5a | sei un/una dipendente? | ||
5b | Qual è il tuo inquadramento contrattuale? | ||
contratto giornalisti? | |||
contratto poligrafici? | |||
altro contratto? quale? | |||
5c | sei un libero professionista o comunque un lavoratore autonomo? | ||
Hai un contratto di collaborazione? |
5d | partecipi alle riunioni (quotidiane, settimanali, periodiche) con il direttore? | ||
5e | ci sono all'interno della tua redazione ruoli che si sovrappongono al tuo? | ||
quali? | |||
5f | con quale altra figura professionale all'interno della redazione condividi le scelte fotografiche? | ||
5g | a quali altre figure professionali spettano le scelte ultime? | ||
5h | Le fotografie, le agenzie, i fotografi, vengono gestiti anche da altre figure professionali nel tuo ambiente lavorativo? |
||
5i | Se sì, quali? |
6 L'AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
6a | il tuo datore di lavoro ti ha proposto oppure ha acconsentito a farti seguire dei corsi di riqualificazione o di aggiornamento? |
||
6b | Hai periodici rapporti con tuoi colleghi P.E. che lavorano in realtà professionali diverse o simili? | ||
6c | Troveresti utile la formazione di un organismo che raggruppi i P.E. italiani? |