Università degli studi di Siena

Facoltà di Lettere e filosofia

Corso di laurea in Scienze della Comunicazione

A.A. 2000-2001

La fotografia giornalistica nell'era della convergenza digitale


Indice

  • Anna Frangione
  • La fotografia giornalistica nell'era della convergenza digitale

INDICE

INTRODUZIONE pag. I

Capitolo 1
La messa in pagina della fotografia e gli sviluppi della tecnologia
e della cultura della notizia
1. La grafica e l’impaginazione del giornale:la fotografia in pagina pag.1
2. La fotografia nei giornali dalla fine del XIX secolo ad oggi.
Excursus storico pag.4

Capitolo 2
Analisi delle fotografie pubblicate nella front page
dei quotidiani on line
1. I quotidiani vanno in Rete pag.15
2. Metodologia della ricerca pag.19
3. La rilevanza della fotografia in prima pagina: comparazione tra le superfici
fotografiche pag.22
4. Tre tipologie della funzione della fotografia giornalistica: l’incidenza della
foto-notizia nei quotidiani generalisti on line pag.25
5. Il ritratto fotografico nei quotidiani di settore economico pag.29
6. La fotografia con funzione di vetrina nei quotidiani generalisti:
pulsante di accesso alle features fotografiche pag.31
7. Le features fotografiche e il Multimedia Reporting nel giornalismo americano
on line: un nuovo paradigma comunicativo pag.33
8. La fotografia e i servizi multimediali nei quotidiani on line italiani:
una tendenza alla sistematizzazione dei contenuti visivi del sito pag.37
9. Caratteristiche e funzioni della collocazione della fotografia nella pagina:
le zone di preferenza pag.40
10.La distribuzione della fotografia per generi e settori giornalistici pag.45
11.La completezza informativa dell’immagine fotografica:
l’uso della didascalia e la menzione della fonte giornalistica pag.50
12.Gli informational graphics pag.56

Capitolo 3
I modelli grafici nelle edizioni cartacee
1. Il modello d’élite e il modello Usa Today: due stili di impaginazione
delle immagini giornalistiche pag.59
2. La valorizzazione delle foto-notizie e le fotografie vetrina nelle newslines pag.63
3. Le edizioni cartacee dei quotidiani: lo spazio in prima pagina occupato
dalla fotografia. Confronto con le versioni on line pag.65
4. La stampa e l’electronic publishing: continuità stilistiche e innovazioni
della scrittura e delle immagini pag.69
5. La prima pagina dei quotidiani italiani nei primi anni ’90:
l’assenza del colore e la rilevanza della superficie fotografica pag.73
6. Le operazioni retoriche sulla fotografia: la messa in pagina pag.77

Capitolo 4
Le fonti delle immagini fotogiornalistiche
1. Il mercato delle immagini: da dove provengono le fotografie pubblicate
nei quotidiani pag.84
2. I cambiamenti nelle modalità di distribuzione e nell’offerta fotografica:
le tecnologie digitali pag.87
3. Le Newsbanks pag.92

Capitolo 5
La fotografia digitale e il diritto d’autore
1. La riproducibilità tecnica della fotografia. Da Benjamin ai nuovi problemi
del digitale pag.95
2. Il controllo sulla fotografia digitale pag.100
3. La protezione giuridica delle immagini digitali pag.102
3.1 La protezione internazionale pag.104
3.2 L’Unione Europea: direttive CEE pag.108
3.3 La protezione della fotografia digitale nelle opere multimediali:
alcune sentenze in ambito europeo pag.110
3.4 USA: Copyright Law pag.112
3.5 La legge sul diritto d’autore in Italia pag.114
4. Tecniche di protezione dell’opera fotografica digitale pag.117
5. Violazioni del diritto d’autore delle fotografie giornalistiche:
gli aspetti giuridici deontologici pag.121
5.1 Citazione del nome del fotografo pag.123
5.2 Proprietà degli originali delle immagini fotografiche pag.127
6. La categoria professionale dei fotografi giornalisti pag.129

Capitolo 6
La comunicazione fotogiornalistica in rete: fenomeni di convergenza
1. Internet come medium visivo: la convergenza tra testuale e visuale pag.133
2. La convergenza tra immagini fotografiche e immagini video pag.136

APPENDICE
Intervista ad Enzo Merlina, Chief Photo Editor dell’Associated Press Italia pag.142
Intervista a Cesare Protettì, capo del servizio Internet dell’Ansa pag.149
Intervista a Ettore Ciancico, amministratore delegato della società di
consulenza e comunicazione Copernico pag.159
La fotografia nella prima pagina dei quotidiani elettronici pag.164
La fotografia nella prima pagina dei quotidiani cartacei pag.165
La fotografia nella prima pagina dei quotidiani italiani nei primi anni ’90 pag.166

BIBLIOGRAFIA pag.167

Introduzione

  • Anna Frangione
  • La fotografia giornalistica nell'era della convergenza digitale

INTRODUZIONE

Le diverse tradizioni del giornalismo fotografico moderno, nato nel 1842 con la ripresa fotografica di Amburgo, devastata da quattro giorni di incendi, ad opera di F. Stelzner e H. Biow, si sono confrontate con i progressi della tecnica fotografica e l’evoluzione della competizione mediatica. La stampa è stata affiancata nelle sue funzioni informative dalla televisione che ha condizionato notevolmente i processi di produzione, distribuzione e fruizione delle immagini giornalistiche. Oggi i network telematici consentono un’ulteriore ed esponenziale moltiplicazione dei canali informativi e profonde modifiche nel sistema della comunicazione visuale.
Il contesto in cui si inserisce questo fenomeno è caratterizzato dal mutamento dell’universo dei media e soprattutto dalla rivoluzione digitale che ha determinato la convergenza di linguaggi diversi in un unico metalinguaggio, quello digitale. Ogni tipo di informazione (sia essa visiva, fissa o in movimento, sonora, scritta) è ricondotto ad uno stesso codice, nonostante la diversa natura che ne costituisce lo specifico linguaggio, e strumenti che si basano su tecnologie diverse sono sostituiti da altri che utilizzano la stessa tecnologia di base. La macchina fotografica digitale si oppone a quella analogica, in virtù del fatto di essere in grado di gestire immagini e informazioni direttamente inviabili al computer e alla rete, in quanto ne condivide lo stesso codice.
Il modello comunicativo che emerge da tali convergenze, a livello di codice, di tecnologia e di mercato, è caratterizzato da una tendenza all’integrazione digitale. Linguaggi diversi collaborano alla creazione di prodotti informativi unitari. Accade, quindi, che territori, come quello fotografico, tradizionalmente legati alla staticità della rappresentazione visiva e alla sua separazione da forme narrative testuali, diventino luoghi di contaminazione. I linguaggi sonori, video e testuali collaborano alla formazione della notizia fotografica sviluppata in un ambiente ipertestuale.
Si configura, pertanto, una transizione dalla cosiddetta epoca della divergenza, dove i diversi media elettronici operano in una sorta di isolamento tecnologico e funzionale, verso la nuova epoca della convergenza, in cui il mondo della comunicazione si propone come sistema integrato che ingloba media cartacei e audiovisivi in un’offerta multimediale basata su continui rinvii reciproci e accelerazioni di sviluppo.
Internet, tra questi nuovi strumenti, è quello più interessato da indici di crescita e di evoluzione più consistenti, nonché il più complesso dal punto di vista delle implicazioni sociali e globali. La sua applicazione più recente, il World Wide Web, ha reso possibile in pochi anni la creazione di una rete di fonti di informazione stratificata a livelli molto diversi, dalle banche dati all’informazione di servizio e giornalistica. Ma l’informazione in rete è più testo o immagine? Che peso hanno le immagini giornalistiche in rete? Quali cambiamenti affronta il variegato mercato delle immagini giornalistiche? Come viene sfruttata dai quotidiani elettronici la fotografia in prima pagina? Quali tutele giuridiche ha l’immagine fotografica digitale?
Il presente lavoro nasce dall’esigenza di organizzare i contributi esistenti sull’argomento e, contemporaneamente, offrire una ricognizione empirica delle tendenze dominanti nell’uso della fotografia da parte dei quotidiani elettronici e cartacei. In primo luogo si è interpretato il ruolo della fotografia giornalistica in relazione ai modelli grafici del quotidiano, come elemento di identità della testata rispetto ai competitors. Si è ritenuto poi necessario tracciare un breve percorso storico dei cambiamenti della grafica del quotidiano e della cultura della notizia teso a sottolineare il nesso tra gli sviluppi delle tecnologie e delle routines produttive, dalla fine del XIX secolo agli sviluppi della rete, e l’utilizzo dell’immagine fotografica ( Capitolo 1).
L’analisi empirica si sviluppa nei Capitoli 2 e 3 e parte dall’individuazione di alcune variabili di indagine di tipo quantitativo e qualitativo volte ad evidenziare gli elementi costitutivi della fotografia giornalistica nel contesto della pagina del quotidiano. Si sono esaminati diversi aspetti e ruoli dell’immagine fotogiornalistica nelle prime pagine dei quotidiani italiani e americani, nelle loro versioni elettroniche e cartacee, stabilendo analogie e differenze tra le strategie di comunicazione visuale nell’electronic publishing e nella stampa tradizionale su carta.
Il Capitolo 4 analizza il nuovo assetto del mercato delle immagini giornalistiche e la fisionomia dei soggetti tradizionali, legati da vincoli sinergici o da una concorrenza diretta, e di quelli emergenti, sottolineando in particolar modo la ristrutturazione del sistema produttivo e distributivo delle agenzie di stampa.
Nel Capitolo 5 si esamina invece l’aspetto giuridico legato alla nuova tecnologia digitale per quanto riguarda la fotografia e in particolare la fotografia giornalistica. Di fronte alla moltiplicazione delle immagini fotografiche su Internet e vista l’impossibilità di stabilire la differenza tra l’ originale fotografico e la sua copia, il diritto d’autore appare fondamentale per la tutela di nuovi prodotti informativi on line basati sull’immagine fotografica.
Infine nel Capitolo 6 sono stati evidenziati alcuni aspetti del processo di convergenza tra linguaggi testuali e visivi, tra immagini fisse e immagini in movimento.
Il lavoro, nel suo complesso, mira, partendo dall’ analisi diretta del ruolo dell’immagine fotografica nei quotidiani generalisti e in quelli di settore economico italiani e americani, ad evidenziare la nascita di nuovi prodotti informativi multimediali basati sull’immagine fotografica e le innovazioni dei sistemi organizzativi del mercato del fotogiornalismo digitale.

Conclusioni

  • Anna Frangione
  • La fotografia giornalistica nell'era della convergenza digitale

Cap. 6 - La comunicazione fotogiornalistica in rete: fenomeni di convergenza

1. Internet come medium visivo: la convergenza tra testuale e visuale

Nell’attuale fase di sviluppo di Internet l’elemento visivo occupa un ruolo fondamentale e i nuovi usi del medium riguardano soprattutto l’immagine. Pensiamo ai progetti di webcasting, che si basano sulle tecnologie streaming, e allo sviluppo degli stili della grafica web. Ma il World Wide Web nasce nel 1991 come un text driven medium. Il motivo principale per cui il testo era in origine l’elemento fondamentale risiede nel fatto che in una prima fase il Web aveva una funzione molto pratica, quella di coordinare la ricerca scientifica a livello internazionale. Il CERN di Ginevra fu la sede dell’ideazione del primo Web. Tim Berners-Lee immaginò una rete capace di sopperire ai problemi di comunicazione della comunità scientifica dispersa nei laboratori di tutto il mondo. Ciò che serviva era uno strumento efficiente e semplice per la circolazione delle informazioni dotato di una forte struttura ipertestuale in forma di rimandi e di un minimo di prestazioni grafiche. Nella prima generazione dei siti web, le pagine erano sequenze di righe di testo che riempivano la finestra da cima a fondo e da un margine all’altro, interspaziate da ritorni a capo, punti elenco e righe orizzontali.
Nel momento in cui Internet viene progettato per essere un medium di massa e smette di essere unicamente uno strumento di cooperazione scientifica, l’immagine comincia ad assumere un ruolo fondamentale nella costruzione dei luoghi del web. L’immagine non solo come un elemento ospitato dal sito, ma soprattutto in forma di design grafico degli ambienti. La struttura della pagina si modifica e abbandona il modello testuale originario. Nella seconda generazione dei siti, le icone cominciano ad occupare più spazio e fanno la loro comparsa le immagini e le fotografie digitali. Oggi è il design e l’architettura del sito a differenziare i diversi prodotti editoriali in rete. Dopo un iniziale disinteresse verso il web, designers e grafici provenienti da altri campi, dalla grafica su carta alla videografica, hanno spostato la loro attenzione sulle potenzialità della rete. L’immaterialità della pagina permette una ricostruzione continua dei siti e facilita la sperimentazione grafica che riguarda tanto le immagini fotografiche quanto gli elementi grafici di navigazione, i bottoni, le icone, i banners pubblicitari.
Accanto alle nuove possibilità di espressione legate alla tecnologia digitale, l’electronic publishing presenta anche dei vincoli tecnici rispetto alla tradizionale pubblicazione su carta. Le differenze nell’impaginazione sono particolarmente evidenti nel settore dei quotidiani.
La scarsa velocità dei downloads e dei collegamenti impongono il ripensamento di alcuni moduli grafici caratteristici delle edizioni cartacee. I formati delle immagini fotografiche devono essere forzatamente ridotti, così come la quantità delle immagini pubblicate. I software di compressione delle immagini costituiscono una chiave di risoluzione di questi problemi, ma indeboliscono la qualità dell’immagine fotografica. Lo sviluppo tecnologico va nella direzione di limitare al massimo questi inconvenienti tecnici, anche per favorire lo sviluppo dei progetti di webcasting.
La dinamicità dell’immagine sembra essere l’elemento vincente in rete e anche i programmi di computer graphics e di editoria avanzata sono proiettati verso la presentazione di un’ immagine in movimento. Le immagini in rete non hanno barriere di costo d’ingresso, sia per la loro natura decentrata, sia per la drastica riduzione del prezzo delle tecnologie di videoproduzione. Grazie a nuove tecniche di trasmissione e di compressione, la larghezza di banda è in crescita e si stanno diffondendo standard di connessioni veloci.
Gli sviluppi del sistema di comunicazione su Internet e della nuova economia dei media sono caratterizzati da una dinamicità sia per quanto riguarda gli attori sul mercato, sia per quanto riguarda le formule grafiche della scrittura giornalistica per il web.
Quello che in principio si configurava come un conflitto tra gli elementi testuali e visivi oggi si sta risolvendo piuttosto in un processo di convergenza tra linguaggi diversi. Il testo, l’immagine fissa e in movimento, l’audio interagiscono per creare nuovi percorsi semantici ed espressivi. La costruzione dell’informazione in rete avviene attraverso l’utilizzo di linguaggi diversi che precedentemente costituivano lo specifico dei singoli medium.
Internet è un graphics and video driver medium, essenzialmente visivo, nel senso che il linguaggio portante è rappresentato dall’immagine. Le altre forme di comunicazione, testuale e sonore, non ne vengono schiacciate, ma convergono in nuovi modelli espressivi.

2. La convergenza tra immagine fotografica e immagine video

Fotogiornalismo e giornalismo televisivo fin dai primi anni ‘90 hanno collaborato alla copertura visiva delle notizie. Non sono pochi i casi in cui le agenzie fotografiche ricavano le immagini fisse da distribuire ai media cartacei dai video televisivi. Questa pratica di tv grab è particolarmente usata per le notizie sportive, la moda, ma soprattutto per eventi importanti a livello internazionale. Per citare alcuni esempi, la recente distruzione ad opera dei Talebani delle antichissime statue di Buddha è stata documentata dai video della CNN, così come i primi materiali visivi dell’attacco terroristico alle Twin Towers dell’11 Settembre sono stati i filmati televisivi e amatoriali.
La tendenza alla convergenza di utilizzo di materiali visivi caratterizzati da linguaggi differenti e realizzati con tecniche diverse è destinata ad rinforzarsi con gli sviluppi delle nuove tecnologie dell’immagine. L’applicazione delle tecnologie digitali ai processi di produzione, archiviazione e distribuzione delle immagini, qualunque sia il loro status di composizione, rende possibile “una comunanza trasversale di linguaggio” che non si era mai verificata prima né nella comunicazione giornalistica né in quella artistica. A questa convergenza di processo e di linguaggi visivi, si affianca una convergenza di strumenti.
Secondo Dirck Halstaed, direttore della webzine specializzata nel fotogiornalismo, The Digital Journalist , la differenza tra una macchina fotografica digitale e una videocamera digitale sta diventando sempre più irrilevante. Le nuove fotocamere digitali hanno la possibilità di registrare un certo numero di minuti di video e le funzioni della tradizionale macchina fotografica si estendono verso la ripresa televisiva. Valido è anche il processo contrario per cui, utilizzando una videocamera digitale ad alta definizione, è possibile migliorare la qualità dell’immagine fissa ricavata dal frame video. L’utilizzo di strumenti digitali di registrazione visiva rende inoltre possibile in tempo reale un cambio di prospettiva e di angolazione, in relazione alle esigenze di sviluppo della notizia. Questa flessibilità nelle tecniche di costruzione della notizia visiva e nelle tecniche di editing e di post-produzione è particolarmente vantaggiosa da punto di vista dei costi. I soggetti editoriali, agenzie di stampa, giornali cartacei e on line e televisioni, nella nuova società dell’informazione possono sviluppare economie di scala nella fase di produzione verticale e in quella orizzontale. Nei processi di confezione si possono selezionare, muovere, ricomporre files di immagini fisse e in movimento, infografici, clip audio che possono essere smistati da una redazione all’altra. Il concetto di redazione centrale viene così modificato e si arricchiscono le funzioni di gestione e coordinamento degli apparati produttivi.
Per quanto riguarda invece le versioni elettroniche dei quotidiani e delle riviste su Internet, l’elemento innovativo è costituito dalla moltiplicazione dei punti di immissione dei materiali visivi nella pagina. Collegare la fotografia ad una intera sequenza video dell’azione è una formula già utilizzata da diversi giornali on line tra cui, prima di tutti, Usa Today. Sono soprattutto determinati eventi dove l’azione svolge un ruolo dominante, come lo sport, i concerti, le dimostrazioni pubbliche, le sfilate di moda, ad essere adatti a questo tipo di confezionamento dell’immagine fissa e in movimento.
I cambiamenti all’interno del ciclo produttivo e del confezionamento dei prodotti visivi si riflettono anche sui ruoli delle figure professionali addette alla realizzazione e all’editing delle immagini. Il nuovo mercato sta ridefinendo questo tipo di rapporti lavorativi e rende la separazione tra le figure professionali del fotoreporter e dell’operatore televisivo meno netta rispetto al passato.
La professione fotogiornalistica si differenzia da quella del tele e del cine operatore per diverse ragioni. Innanzitutto il lavoro del fotoreporter è di tipo individuale, mentre i produttori di notizie video lavorano in un team, formato dal reporter, dal cameraman, dal sound producer. I costi delle produzioni televisive sono molto più alti rispetto a quelli dei servizi fotografici, e si riferiscono sia alla costosa attrezzatura tecnica necessaria e sia al personale impiegato. Soprattutto per queste ragioni le professioni del fotogiornalista e del tele-cine operatore attraverso gli anni hanno conosciuto sviluppi differenti, sia in termini di organizzazione del lavoro che in termini di tutela giuridica.
L’ autonomia professionale goduta dal freelance consiste nel fatto che egli ha diritto di proprietà sul suo lavoro e cede, per così dire, in affitto alle agenzie le immagini su richiesta o commissione. Il compratore, l’agenzia di stampa, smista le immagini per i clienti. Il fotografo free-lance vende il diritto ad una sola pubblicazione, conservando la sua proprietà sull’originale, ed è un soggetto lavorativo flessibile, con tutti i vantaggi e la precarietà che tale ruolo comporta. Questo tipo di posizione è stata possibile anche per il costo relativamente basso delle attrezzature tecniche. Invece, i costi degli strumenti di produzione sono stati finora inaccessibili per un cameraman che avesse voluto vendere non il film, ma il diritto all’utilizzo.
Lo sviluppo della tecnologia ha reso i costi di produzione dei servizi televisivi più accessibili e possibile una produzione individuale di programmi per il mercato televisivo (downpricing). L’ uso di mezzi digitali consente un decentramento strutturale della funzione di fabbricazione delle notizie da parte di soggetti esterni alla redazione. Il ruolo delle grandi corporazioni multimediali potrebbe cambiare da quello di produttore e venditore dei prodotti notizia a quello di acquirente di lavori fatti da soggetti autonomi e ad amalgatore di contenuti .
Se da una parte possiamo rintracciare la tendenza ad una moltiplicazione delle fonti e dei soggetti fornitori, dobbiamo però considerare il fatto che contemporaneamente si è rafforzato il ruolo delle fonti tradizionali e delle agenzie fotografiche. Le agenzie, infatti, si sono rinnovate in maniera da gestire tutti i processi di produzione delle notizie destinate a media diversi, acquisendo tutti i diritti sulle produzioni e riescono a tagliare ulteriori costi, modificando e riproponendo i materiali per i tv network dello stesso gruppo, per la stampa, e per il mercato di Internet. Il pericolo è quello di avere una minore produzione di immagini e servizi fotogiornalistici, riutilizzati e manipolati per diversi contesti e in diversi tempi. Il mercato potrebbe spingere verso una produzione di informazione sempre più omologata e imprecisa, fatta di una grande quantità di immagini decontestualizzate sia per quanto riguarda il contenuto, sia per quanto riguarda la tecnica di realizzazione.
Frutto di queste considerazioni che riguardano sia il mercato dell’immagine su Internet, sia la convergenza tra le tecnologie video e fotografiche, nasce un progetto americano, The Platypus, lanciato da un gruppo di fotogiornalisti e photo editors che collaborano alla webzine The Digital Journalist, tra cui il direttore Dirck Halstaed, un fotografo della White House che lavora per la rivista Time. I “Platypus Papers” pubblicati su riviste prestigiose di fotografia e comunicazione visiva come il Visual Communication Quartely e News Photographer sono testi che costituiscono “ The Manifesto of a New Kind of Visual Journalist”. Questo nuovo giornalista che comunica tramite immagini è come il “platypus”, un animale non classificabile in nessuna categoria zoologica esistente. La sua scoperta nell’Australia della metà del 1800 sconvolse la comunità scientifica. C’è qualcosa di simile oggi nel fotogiornalismo? Per scoprirlo si organizzano nelle Università e all’interno delle associazioni nazionali di fotografi workshops per l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali, per lo sviluppo di nuovi modelli narrativi di comunicazione visuale sul web e per discutere sui processi in atto nel mondo del giornalismo.
“We are trying to look for a way to create leverage to make our stortelling appeal to an everchanging marketplace. We are using some of these tools and skills yo give us a higher place to stand so that we can exert that leverage” .
L’accento è quindi sulle nuove tecnologie e sui nuovi modi di produzione della foto-notizia sul web. Tra questi anche i modelli di convergenza tra immagine fotografica e immagine video in movimento in un ambiente ipertestuale. Secondo gli analisti, il nuovo tipo di giornalista visivo deve essere capace di integrare competenze diverse provenienti da differenti background (il fotografo e il cameraman) ed essere esperto nella gestione sia della fase di realizzazione che di quella di editing e di confezionamento. Non ci sono più isole di linguaggio, ma si richiede al fotogiornalista una competenza trasversale che abbracci più linguaggi visivi in contaminazione.

Bibliografia

  • Anna Frangione
  • La fotografia giornalistica nell'era della convergenza digitale

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